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 2004  agosto 17 Martedì calendario

Ensler Eve

• Nata a New York (Stati Uniti) il 25 maggio 1953. Scrittrice. Autrice de I monologhi della vagina. «Ha un obiettivo: condurre le donne a non vergognarsi del proprio sesso, ascoltarlo, raccontarlo. Non è un capriccio in tempi postfemministi. La storia ribalta lo stupore: il buddhismo tantrico insegna che la ”buddhità” risiede proprio nella vulva, nell’Islam credono che il rapimento estatico si possa raggiungere solo attraverso Fravashi, lo spirito femminile. Dalla denuncia si passa al gioco [...] Come sono nati questi Monologhi? «Per caso. Stavo chiacchierando della menopausa con una mia amica e il disprezzo con cui questa donna intelligente e colta parlava della sua vagina mi ha scioccato. Così ho iniziato a chiedere alle mie amiche che cosa ne pensassero. Le risposte sono state così interessanti che le ho collezionate. [...] ero una donna molto dissociata dalla sua vagina: non la sentivo mia. A poco a poco me ne sono riappropriata e ora vivo in lei. In più ho scoperto il mio lato comico, giocoso [...] Il 70 per cento delle americane ha un pessimo rapporto con il proprio corpo, mentre le africane sono le uniche che si accettano completamente. E così anche le più anziane della Russia e dell’India. Le più giovani si vogliono diverse, cercano di assomigliare alle top model, rinnegano le loro forme [...] Mi chiedo spesso se avrei fatto le stesse cose se avessi avuto un’infanzia felice. Se mio padre, per esempio, non avesse abusato di me quando ero ancora una bimba [...] Non provo più odio. Ma ci ho messo anni per purificare il nostro rapporto. Lentamente sono arrivata alla convinzione che era una persona malata e tragica. Soprattutto perché non ha mai avuto il coraggio di chiedere aiuto. [...] il sesso con una donna fa cambiare la prospettiva in moltissime cose. Fa capire, per esempio, il significato di parole come tenerezza, reciprocità, humour. Sono convinta che, fino a quando non ho baciato una donna, non ho capito che cosa volesse realmente dire baciare. La cosa assurda è che si rimane tagliati fuori: l’ipocrisia imperante impone di essere eterosessuali. Io non rinnego il mio passato” [...]» (Diamante D’Alessio, ”Panorama” 21/9/2000).