varie, 16 agosto 2004
PELLIELO
PELLIELO Giovanni Vercelli 11 gennaio 1970. Campione di tiro a volo. Medaglia d’argento nella fossa olimpica ad Atene (2004) e Pechino (2008), bronzo a Sydney (2000). stata la mamma, Santina Bertolone, cacciatrice dalla mira infallibile, a instillare nel figlio terzogenito Giovanni detto Johnny (gli altri due si chiamano Mario e Angelo) la passione per il tiro a volo. Diplomato all’istituto agrario, Giovanni ha studiato teologia per conto suo e ha pensato in passato di entrare in Seminario. Poi lo sport lo ha «distratto», ma resta l’azzurro più religioso in assoluto: prega prima di ogni gara, ad Atene ha sparato con un piccolo rosario infilato al dito come un anello. I suoi personaggi di riferimento sono il Papa (nella sua stanza conserva una grande foto di quando fu ricevuto dal Pontefice) e il cardinale Ratzinger, il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il suo migliore amico nell’ambiente azzurro, oltre ai colleghi del tiro, è il cappellano don Mazza. «Flemmatico, fors’anche ascetico [...] profondissima, e sia chiaro rispettabilissima, vocazione religiosa [...] Esordiente a soli 22 anni nell’Olimpiade di Barcellona, di quei Giochi ricorda l’esclusione dalla finale per aver sbagliato l’ultimo piattello, a causa di un motivo abbastanza curioso: ”Mi stavo concentrando per sparare, cercando di non pensare al fatto che quel colpo significava entrare nell’élite mondiale, quando improvvisamente si sono levate le note della banda che stava provando gli inni nazionali. E destino ha voluto che stesse suonando proprio l’inno di Mameli. Quell’emozione improvvisa e inattesa mi ha fatto perdere probabilmente la concentrazione e così ho sbagliato il colpo, giocandomi l’occasione”. Dopo l’anonima partecipazione di Atlanta, [...] a Sydney ha conquistato un bronzo» (Giorgio Barberis, ”La Stampa” 15/8/2004).