11 agosto 2004
Tags : Nikos (Nikos Georgalis). Galis
Galis NikosNikosGeorgalis
• Nato nel New Jersey (Stati Uniti) il 23 luglio 1957. Giocatore di basket. Frequenta la Union Hill High School e poi gioca al college per Seton Hall dal ’75 al ’79. Viene scelto al quarto giro dai Boston Celtics, ma un infortunio e i consigli del suo manager lo convincono a rinunciare all’ipotesi Nba e a optare per l’Europa. La carriera europea di Galis è legata all’Aris Salonicco, dove resta fino al ’91. Poi il trasferimento al Panathinaikos, per gli ultimi anni da giocatore. Nel ’95 l’annuncio del definitivo ritiro. Nella bacheca di Galis otto scudetti di Grecia e una coppa Korac, oltre al titolo europeo ’87 con la Grecia. Per 12 volte capocannoniere del campionato ellenico, vanta un record personale di 62 punti contro lo Ionikos. «Figlio di poveri immigrati partiti da Rodi, nato Georgalis ma ridotto per necessità... analfabetiche, Nikos è cresciuto nel New Jersey e alla fine degli Anni 70 è stato uno dei più grandi realizzatori della Ncaa con Seton Hall: davanti a lui, solo un tale Larry Bird. Candidato a una carriera da stella nella Nba, è finito in fondo alle scelte per la leggerezza del suo agente, lo stesso che rappresentava la cantante Diana Ross al culmine del successo. E nel 1980 ha deciso di percorrere a ritroso la strada di suo padre, firmando dopo 3 settimane di trattative con l’Aris Salonicco che ha portato appena sotto il tetto d’Europa, in memorabili sfide con le più grandi squadre italiane d’allora, da Varese alla Tracer Milano di Meneghin, D’Antoni e McAdoo. [...] ”Deluso dal draft, pensai che sarei rimasto in Grecia solo un paio d’anni e poi sarei tornato negli Usa e avrei trovato un buon posto nella Nba. Ma ho amato questo Paese sin dal primo giorno, l’ho sentito mio da subito. Anche dopo i primi due anni, ho avuto molte opportunità per rientrare negli States, ma qui ho trovato uno stile di vita più semplice, più familiare, proprio quello che mi raccontavano i miei genitori le cui famiglie erano originarie di Costantinopoli. Nelle mie vene scorre lo stesso sangue di questa gente e l’ho riconosciuto”» (Carlo Annese, ”La Gazzetta dello Sport” 11/8/2004).