varie, 10 agosto 2004
SAVIOLA
SAVIOLA Mauro Viadana (Mantova) 22 maggio 1938, Milano 13 gennaio 2009. Imprenditore. «[...] ha salvato milioni di alberi (chi ha fatto i calcoli dice che sono almeno 30), riciclando mobili vecchi, imballaggi, cassette della frutta, pallet e ramaglie. Diventando leader incontrastato in Italia per i pannelli truciolari di ogni tipo, per resine e collanti e [...] anche per i mobili in kit. [...] Quartier generale a Viadana, nell’ultimo lembo della provincia mantovana, il gruppo conta 16 società e 15 stabilimenti con 1.600 dipendenti e un fatturato aggregato che nel 2004 è stato di 811 milioni di euro. Un gruppo che prende il nome dal fondatore, Mauro Saviola, classe 1938, viadanese purosangue, partito [...] con un prestito del Mediocredito Lombardo e due dipendenti: s’era messo a fare pannelli, una novità per l’Italia. [...] si è guadagnato la fama di pioniere dello sviluppo industriale ecosostenibile, tanto che [...] dagli Stati Uniti è arrivata in quel di Viadana Julia Butterfly Hill per conoscere di persona ”questo imprenditore italiano che salva gli alberi”. [...] L’avventura imprenditoriale-ecologica di Mauro Saviola è iniziata con un capannone, messo su senza pretese, da cui uscivano pochi metri cubi di pannelli al giorno. Oggi sono 5 mila, con tanto di brevetto, e le centinaia di mobilifici che li utilizzano sono riconoscibili dal marchio di garanzia. La materia prima, recuperata grazie a una ragnatela di centri di raccolta, viene portata a Viadana per essere riciclata da una flotta di 170 Tir, che battono quotidianamente l’Italia. Diventato il numero uno nei pannelli, Saviola si è lanciato nella diversificazione, sconfinando nella chimica, ”per non dipendere più dalle multinazionali che imponevano i loro prezzi [...] e produrre in casa le resine e le colle necessarie alle nostre produzioni”. Anche in quest’ambito fa la parte del primattore sul palcoscenico italiano. Poi è arrivata la volta del tannino, una lavorazione targata Nuova Rivart di Siena [...] dalla quale oltre ai pannelli escono 6 mila tonnellate l’anno. L’ultima diversificazione in ordine di tempo si chiama Composad, creata per produrre mobili in kit. Non a caso un colosso come l’Ikea è entrato nel carnet dei suoi clienti. Con la Composad si definisce sempre più la fisionomia del gruppo mantovano come piccola multinazionale del legno e della chimica che fa capo a un’unica famiglia. E che spesso va controcorrente: mentre i suoi competitor per espandersi insistevano a guardare a est, Saviola [...] affiancato dai due figli Alessandro e Alfredo, ha fatto massicci investimenti in fabbriche e uomini in Belgio e in Argentina. [...]» (Marcella Gabbiano, ”L’espresso” 20/10/2005). «’A 11 anni mi dissero: ”Mettiti a fare le scope’; e io mi sono messo a fare manici di scopa. A 17 anni mi replicarono: ”Hanno inventato l’aspirapolvere le scope non servono più. Trovati un altro lavoro’; e io ho cominciato a consegnare a domicilio carbone e legna da ardere”. Insomma, una storia che sembrava non dover finire quella di Saviola, fino a quando (aveva 25 anni) gli dissero: ” arrivato il metano, le stufe non servono più. Trovati un altro lavoro”. E lui, a quel punto, decise di provare la strada più difficile: far lavorare gli altri. Risultato? [...] è leader italiano dei pannelli truciolari [...] Un gruppo da mille miliardi l’anno [...] Un piccolo impero nato da un’intuizione durante un viaggio in Germania, quando vide un impianto che sminuzzava rami d’albero e pressava trucioli. Subito pensò ai tronchi che si accumulavano sulle rive del Po dopo ogni piena. E ordinò un impianto uguale: costava 350 milioni, un patrimonio. Ma con l’aiuto di due amici, riuscì a metterne insieme 75, firmò cambiali per altri 75. Per i rimanenti 200 convinse i tedeschi a fargli credito. Non se ne sono mai pentiti. Merito dell’intuizione di Saviola di riciclare il legno anziché usare tronchi [...] La soluzione è stata trovata riciclando imballi, pallet, cassette, residui di segherie e di mobilifici [...]» (Stefano Lorenzetto, ”Panorama” 9/3/2000).