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 2004  agosto 10 Martedì calendario

SANCHEZ Felix New York (Stati Uniti) 30 agosto 1977. Campione dei 400 ostacoli. Campione del mondo 2001 e 2003

SANCHEZ Felix New York (Stati Uniti) 30 agosto 1977. Campione dei 400 ostacoli. Campione del mondo 2001 e 2003. Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene 2004. «Ha una piccola mania: ogni volta che scende in pista accende un braccialetto luminoso di plastica rossa, di quelli che di solito usano i ragazzini. L’aveva comprato a Sydney nel 2000, dove era uscito in semifinale nei 400 ostacoli. Lo tiene al polso destro. Era ottobre in Australia e la stagione finì così, con una cocente delusione, ma dall’estate del 2001 Felix non ha più perduto una gara. [...] La sua mano destra ha avuto una grande parte nel suo destino di campione, perché nel 1994 se la ruppe partecipando a un torneo scolastico di lotta libera, proprio alla vigilia di un provino per una squadra di baseball, sport nazionale a Santo Domingo. ”Io abitavo a San Diego in California, ma sognavo di diventare un grande giocatore, perché ero già bravino. La lotta per me era un passatempo. Soffrii terribilmente, ma il coach di atletica della scuola mi disse che per correre non servivano le mani e quindi che avrei potuto tentare un’altra avventura. Forse aveva letto nel futuro, perché mi ha fatto scegliere la strada giusta”. Felix è nato [...] da una coppia di dominicani. Quando aveva due anni il padre se ne tornò a Santo Domingo, la madre invece si trasferì con il figlio a San Diego. ”Non ho avuto un’infanzia facile. Ho fatto da padre a mio fratello e a mia sorella, che sono nati dopo e non ho rinunciato alla mia nazionalità originale, quella dominicana. Non mi sono mai sentito un sangue misto. Ho conosciuto mio padre solo nel 2001, quando mi hanno accolto trionfalmente in Patria. L’ho ritrovato grazie a un annuncio sul giornale, perché non sapevo dove stava. L’incontro è stato il momento più emozionante della mia vita. Un abbraccio che è durato un’eternità”. Felix ha un fisico normale. Sembra quasi striminzito vicino a certi fisicacci neri, ma ha caviglie d’acciaio e un naturale senso del ritmo. Ha un’altra mania, quasi sempre, da quando è a Los Angeles, dove si è trasferito, si allena all’alba. ”Me lo ha consigliato il mio allenatore di origine inglese, Avondale Mainwaring, un signore anziano, molto saggio. una sensazione particolare quella che si prova quando si arriva allo stadio alle prime luci dell’alba. Si è molto più lucidi e al tempo stesso si evita di fare tardi nelle notti di Los Angeles, che promettono dolci distrazioni...”. [...] Moses divorava la pista con una cadenza di tredici passi fra una barriera e l’altra, Felix è costretto a passare da tredici a quattordici nella seconda curva, perché è più basso di statura e, se cercasse di forzare, finirebbe per schiantarsi contro uno degli ultimi ostacoli. Ma è molto abile nella distribuzione delle energie. Emerge sempre nel finale. un incubo per gli avversari. ”Il mio allenatore sostiene che posso arrivare anche al primato mondiale, il 46”78 di Kevin Young, che era un’altra anima lunga e io gli credo, perché finora non ha mai sbagliato”» (Gianni Merlo, ”La Gazzetta dello Sport” 10/8/2004).