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 2004  agosto 09 Lunedì calendario

DOUAI Jacques (Gaston Tranchant).

DOUAI Jacques (Gaston Tranchant). Nato a Douai (Francia) l’11 dicembre 1920, morto a Parigi (Francia) l’8 agosto 2004. Cantante. «Prima ancora di Yves Montand, fu Jacques Douai a cantare per primo Le foglie morte di Jacques Prévert e Jospeh Kosma. Douai, il ”trovatore dei tempi moderni” [...] ha cantato tutti i poeti: Prévert, Aragon, Max Jacob, Brassens, Brel e Léo Ferré. Ha registrato più di 250 canzoni, tra le quali nel 1955 File la laine, che avrebbe ispirato dieci anni dopo Fila la lana di Fabrizio De André, rivisitazione di una ballata popolare del XV secolo. Soprattutto, Gaston Tranchant (il suo vero nome), nato a Douai, nel Nord, interpretò per primo nel 1948 Les feuilles mortes, una delle canzoni francesi più celebri nel mondo, e uno dei successi discografici dal percorso più travagliato. Il compositore franco-ungherese Jospeh Kosma aveva scritto una melodia che serviva da tema musicale del balletto Rendez-vous della compagnia di Roland Petit. Su quelle note Jacques Prévert scrisse i celebri versi ”Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi i giorni felici del nostro amore/ Com’era più bella la vita/ E com’era più bruciante il sole...”. Dopo la prima versione di Douai, Les feuilles mortes venne usata come colonna sonora di un film di Marcel Carné, Les portes de la nuit , del 1949. Protagonista l’allora semi-sconosciuto Yves Montand, che accettò di cantarla dopo il clamoroso rifiuto di Marlène Dietrich: la star tedesca aveva lasciato cadere l’offerta di protagonista femminile del film anche perché trovava pessima la canzone della colonna sonora. Un giudizio che Prévert non le avrebbe mai perdonato, negandole l’autorizzazione a interpretare Les feuilles mortes quando divenne di successo molti anni più tardi, nel 1953 (primo posto in classifica anche negli Usa nella versione strumentale - dunque senza le parole di Prévert - del chitarrista Roger Williams). Douai divenne poi famoso con il Bateau espagnol di Léo Ferré, e le versioni musicali di autori medievali in lingua francese come Chrétien de Troyes e Rutebeuf» (Stefano Montefiori, ”Corriere della Sera” 9/8/2004).