4 agosto 2004
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Grove Andrew
• GROVE Andrew (Andràas Gràf). Nato a Budapest (Ungheria) il 2 settembre 1936. Fondatore e presidente della Intel, azienda che controlla il 90 per cento del mercato mondiale dei microprocessori, i chip che fanno funzionare i computer. Fuggì dall’Ungheria nel 1956, causa l’invasione sovietica (Marco De Martino, ”Panorama” 26/8/1999). «Un signore semisconosciuto per chi non si occupa di economia o di computer [...] non è solo un uomo di successo, ricco, con una storia personale intensa e affascinante; non è solo uno dei padri della microelettronica, quindi della tecnologia [...] anche [...] un personaggio specchio della nostra epoca. La paranoia come stimolo per lottare, riuscire nell’obiettivo, capire l’errore e cambiare in corsa, non mollare mai nella vita e anche far fuori li avversari [...] famiglia ebrea e benestante, ha rischiato per ben tre volte di non mettere nemmeno mai piede negli stati Uniti. A 4 anni stava morendo per una infezione di scarlattina, che gli ha poi rovinato per sempre l’udito. A 7 anni la sua famiglia scampa alle retate naziste solo grazie all’intervento di amici che li nascondono in casa. Nel 1956, infine, nel tentativo di lasciare l’Ungheria dopo l’intervento sovietico, sfugge per miracolo alle guardie di confine alla probabile fucilazione. Raggiunta l’Austria, e di qui gli Stati Uniti, si distingue come studente modello. La sua laurea in Ingegneria si merita persino un trafiletto del ”New York Times”. ”Ecco come un ragazzo straniero - diceva l’articolo - è riuscito a diventare il migliore del suo corso: tre anni fa non sapeva neppure una parola di inglese”. Da New York alla California, entra ben presto, dopo il dottorato di ricerca nell’industria più innovativa, quella dei computer. Sono i primi anni Sessanta; i calcolatori sono grandi quanto una stanza e funzionano a tre valvole, nentre alla Fairchild, l’azienda che l’assume, si inizia a studiare come far viaggiare la corrente elettrica sui transistor e poi come miniaturizzare il più possibile i circuiti. Nel 1968, insieme ai colleghi Gordon Moore e Bob Noyce, lascia la Fairchild e partecipa alla fondazione della Integrated Electronics, presto diventata semplicemente Intel [...] diventa il numero uno di Intel nel 1979 [...] L’azienda cresce secondo le migliori tradizioni della Silicon Valley [...] Nel 1984 ”Fortune” lo elegge ”il capo d’azienda più tosto d’America” [...] Fortunato, cinico, bravo [...] A differenza di Gates, non è multimiliardario in dollari [...]» (Rocco Cotroneo, ”Sette” n. 3/1998.