varie, 4 agosto 2004
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Fellah Raffaello
• Tripoli (Libia) 17 maggio 1935, Roma 7 settembre 2008. Businessman • «Nato a Tripoli in una famiglia benestante dell’allora ricca comunità ebraica [...] ebbe il padre ucciso dagli arabi nel ”45 durante un pogrom. Nel ”67, mentre un milione di arabi venivano espulsi dai paesi arabi, trovò rifugio in Italia: arrivò con 20 sterline e una valigia. Oggi è inserito in uno dei gangli del potere economico cattolico [...] anello di congiunzione tra l’ex impero andreottiano e il nascente attivismo di Rutelli, che aveva conosciuto ai tempi delle battaglie radicali contro la fame nel mondo [...] nominato da Arafat consigliere economico per lo sviluppo della zona di confine tra Gaza e Israele [...]» (Alvaro Ranzoni, ”Panorama” 26/8/1999). «[...] è un personaggio ingombrante [...] alle elezioni europee, si candidò nella lista dei Democratici e riempì i muri di Roma con il suo nome stampato a caratteri cubitali. Al comizio finale dell’Asinello, in piazza Santi Apostoli, offrì una torta gigantesca a Prodi e Rutelli mentre un’agguerrita pattuglia di fan ignorava i leader e lo invocava con cori da stadio [...] è uomo di relazioni importanti e di amicizie che contano. Una in particolare: quella con Giulio Andreotti. Per il ”presidente” Fellah nutre un’autentica devozione. Il giorno dell’assoluzione di Palermo fu il primo a telefonargli, bruciando sul tempo perfino Francesco Cossiga. [...] Nato a Tripoli, ebreo sefardita, cristiano d’adozione, Fellah riassume nella biografia le tre grandi religioni monoteiste [...] In Italia si è ritagliato il ruolo di ponte tra Rutelli e Comunione e Liberazione [...] amministratore delegato della Cascina, la cooperativa di mense che alla fine degli anni ”80 fu al centro di una durissima polemica politico-giudiziaria con l’allora Pci guidato da Goffredo Bettini [...]» (Matteo Bandiera, ”Sette” n. 42/2000).