L’Indipendente 25/07/2004, 25 luglio 2004
n effetti l’Iliade non è un vero e proprio libro di storia. Piuttosto è la Storia per antonomasia, quella fondante la civiltà occidentale, visto che dalle rovine fumanti di Troia parte Ulisse, l’uomo che con il suo viaggio decennale, per primo ”inventò” il Mediterraneo come luogo fisico e astratto insieme dell’agire umano
n effetti l’Iliade non è un vero e proprio libro di storia. Piuttosto è la Storia per antonomasia, quella fondante la civiltà occidentale, visto che dalle rovine fumanti di Troia parte Ulisse, l’uomo che con il suo viaggio decennale, per primo ”inventò” il Mediterraneo come luogo fisico e astratto insieme dell’agire umano. E considerato che, contemporaneamente, dallo stesso luogo, Virgilio fa partire Enea alla volta della fondazione di Roma. Ebbene questa Storia tra breve sarà patrimonio di massa quando passerà in tv nella versione cinematografica appena proiettata nella sala col titolo di Troy. Sarà un vantaggio, facilitato dalla presenza di star come Brad Pitt e Peter O’Toole nei ruoli di Achille e Priamo, perché tutti assorbiranno gli archetipi della nostra cultura a proposito di guerra, politica, onore. Sarà però anche un’occasione persa perché a Hollywood, ancora nel 2004, si continua a pensare che i nostri padri fondatori debbano essere prudentemente emendati. Per esempio non c’è traccia degli dei pagani, essenziali per capire le dinamiche umane dell’epoca preclassica; gli eserciti si scontrano in massa sulla piana di Ilio neanche fosse Waterloo, mentre tutto si svolse a colpi di sfide quasi individuali; è incomprensibile l’ira del pelide Achille e lo scempio del corpo di Ettore, visto che Patroclo è presentato come un semplice cugino. Disastri della storia per educandati confessionali.