Varie, 3 agosto 2004
Tags : Merlene Ottey
OTTEY Merlene Cold Spring (Giamaica) 10 maggio 1960. Sprinter. Otto medaglie alle Olimpiadi (due argenti e tre bronzi individuali, tre bronzi in staffetta) in sette partecipazioni, dal 1980 al 2004
OTTEY Merlene Cold Spring (Giamaica) 10 maggio 1960. Sprinter. Otto medaglie alle Olimpiadi (due argenti e tre bronzi individuali, tre bronzi in staffetta) in sette partecipazioni, dal 1980 al 2004. Quattordici medaglie ai mondiali (due ori nei 200). Dal 2002 è cittadina slovena • «Io credo di avere ereditato queste qualità da mio padre, Hubert. Lui non ha mai fatto l’atleta, ma aveva un fisico eccezionale. Ha dovuto mantenere la famiglia facendo la guardia di sicurezza. Allora lo sport non garantiva un dollaro, era un lusso, e a casa c’erano tante bocche da sfamare. Eravamo in sette: quattro sorelle e tre fratelli. Allora vivevamo ad Hanover, piccolo centro della Giamaica. La mattina dovevo svegliarmi alle 6 per andare a scuola. Dovevo camminare qualche chilometro per arrivare alla fermata del bus e la sera tornavo alle 8 [...] Da ragazzina ad Hanover battevo i maschi. Nel 1977 ho vinto tutte le gare della mia zona, poi sono arrivata terza ai campionati nazionali con 25’’1 nei 200 [...] La prima esperienza a Kingston, nella capitale. Erano in programma i Trials juniores. Sono arrivata in città in treno con mia madre. Ma, scese alla stazione, ci siamo trovate nel coprifuoco. Non avevamo una stanza in albergo. Avevamo pochi soldi. Eravamo per strada e non sapevamo dove andare. Era vietato circolare, così abbiamo chiesto aiuto a un poliziotto, che ci ha portato a dormire in prigione... Il giorno dopo vinsi i 200 in 2’’2, ma Herb McKinley, che guidava la federazione, mi disse che non mi avrebbe selezionato per la squadra che andava in Messico per i Panamericani giovanili, perché nessuno aveva mai parlato di me. Ero una sconosciuta e non volevano spendere soldi per me... [...] Don Quarrie. L’ho visto in televisione, mentre vinceva i 200 all’Olimpiade di Montreal nel 1976 e mi sono messa in testa di diventare come lui [...] Nel 1981, dopo che ero già abbastanza nota per il fatto di aver conquistato la medaglia di bronzo all’Olimpiade di Mosca, mi invitarono in un meeting in Svezia. Arrivai in un piccolo aeroporto, ma non c’era nessuno ad aspettarmi. Era sera ed ero lontana da tutto. Ma una donna, era incaricata della sicurezza nell’aeroporto, impietosita, mi lasciò le chiavi del suo ufficio e dormii su un divano. Vennero a prendermi la mattina dopo [...] Ho investito il mio denaro. Non ho l’anima della casalinga. Ho creato un’azienda, la Tmg, che produce strumentazioni per misurare il tono muscolare. Va bene e funziona, perché ti offre la possibilità di valutare quando è il caso die sodo o quando è necessario riposare per evitare il sovraffaticamento. Verifico quotidianamente su me stessa la sua validità e dovete ammettere che i risultati che ottengo lo dimostrano. E poi ho anche messo in piedi una linea di abbigliamento, la Bamp, che ha successo» (Gianni Merlo, “La Gazzetta dello Sport” 3/8/2004).