Varie, 2 agosto 2004
LUTRING
LUTRING Luciano Trieste 30 dicembre 1937. Ex bandito. Fu arrestato il primo settembre 1965 a Parigi dopo 7 anni di latitanza • «’Quando fui arrestato a Parigi in un conflitto a fuoco, avrei solo voluto morire. Invece mi salvarono i chirurghi con mille operazioni che, grazie a Dio, mi tennero in vita e mi permisero di essere sottoposto a un regime di carcere duro. Proprio quello che mi ha fatto capire tutti gli errori che avevo compiuto nella mia folle latitanza”. [...] 22 anni di carcere graziato due volte dal presidente Pompidou in Francia e dal presidente Leone in Italia [...] All’epoca delle rapine di Lutring, ”non c’erano porte blindate e telecamere, ci si trovava subito a tu per tu con il cassiere, e la notte stavamo attenti a tagliare i fili dei telefoni pubblici lì intorno, affinché poi, a colpo eseguito, nessuno potesse chiamare la Volante [...] io sono riuscito a raggiungere i 7 anni di latitanza, ma soltanto perché avevo donne, contavo su amici, sfruttavo conoscenze, e quando in Italia si è fatta insostenibile sono andato all’estero. Ma, soprattutto, non avevo sangue dietro di me”» (Luigi Ferrarella, ”Corriere della Sera” 2/8/2004). «[...] Le voleur gentilhomme, il ladro gentiluomo, come lo apostrofava ”France-Soir” negli anni Sessanta [...] alle spalle 280 colpi [...] Tutto doppio nella sua esistenza: vita, galera, grazia. Persino le figlie Natasha e Katiusha, che sono gemelle e che anche il padre stenta a riconoscere. Di origini ungheresi, si è sempre sentito italiano; studiava da musicista, ma nella custodia del violino ha preferito mettere un mitra; è stato dietro le sbarre francesi e poi italiane; ha il primato di aver ottenuto due grazie presidenziali, una da Georges Pompidou, l’altra da Giovanni Leone. [...] il film di Carlo Lizzani, Svegliati e uccidi (Lutring), girato a caldo, istant movie sulle sue gesta [...]» (Olga Piscitelli, ”L’espresso” 11/8/2005).