L’Indipendente 25/07/2004, 25 luglio 2004
un cammino in salita I profondi cambiamenti che segnano in Europa l’avvento della modernità producono anche un atteggiamento diverso nei confronti dei pellegrinaggi e di quello verso Santiago in particolare
un cammino in salita I profondi cambiamenti che segnano in Europa l’avvento della modernità producono anche un atteggiamento diverso nei confronti dei pellegrinaggi e di quello verso Santiago in particolare. All’inizio del Cinquecento si afferma il sistema politico asburgico, Carlo V riunisce nella propria persona un insieme di titoli che lo portano a governare su buona parte del continente in una posizione di conflitto latente o esplicito sia con la Francia di Francesco I che con il papato, fino a giungere all’episodio del sacco di Roma. Durante il suo regno nasce anche la Riforma protestante, che crea una frattura nel sistema fino a allora coeso della cristianità. La monarchia francese sviluppa una crescente ostilità nei confronti di un pellegrinaggio che collega i territori sotto il suo controllo con quelli asburgici e trasferisce risorse in un paese divenuto nemico, mentre la Chiesa si impegna a indirizzare su Roma la maggior parte delle manifestazioni devozionali e dei flussi economici e commerciali che a esse si accompagnano. Di contro, prima l’imperatore e poi i suoi successori si impegnano a sostenere e difendere il pellegrinaggio, consapevoli della ricchezza che esso rappresenta sia in termini di prestigio che in quelli, non minori, di rientro economico. Gli interventi si concretizzano in edifici destinati all’ospitalità lungo il Cammino e in una protezione attenta dell’incolumità personale dei devoti.