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 2004  luglio 25 Domenica calendario

il sepolcro del santo Da questo momento in poi interviene il miracolo, dato che i discepoli in fuga si imbarcano con la reliquia su di una piccolissima imbarcazione che viene spinta da un vento divino o direttamente trascinata da un angelo fino ai luoghi dove l’apostolo ha svolto la propria predicazione, ossia la costa nord della Spagna

il sepolcro del santo Da questo momento in poi interviene il miracolo, dato che i discepoli in fuga si imbarcano con la reliquia su di una piccolissima imbarcazione che viene spinta da un vento divino o direttamente trascinata da un angelo fino ai luoghi dove l’apostolo ha svolto la propria predicazione, ossia la costa nord della Spagna. Lì il santo viene sepolto. Si costruisce anche un monumento celebrativo, che però va distrutto, così che dell’esatta posizione della tomba si perdono le tracce. Passano quasi otto secoli e la penisola iberica viene conquistata quasi interamente dagli arabi. allora che un eremita di nome Pelayo comincia a vedere ogni notte luci misteriose, come stelle, sopra un tumulo di terra; sente anche una musica angelica che accompagna la visione. Il santo uomo non capisce il senso delle visioni fin quando l’apostolo gli appare in sogno e lo invita a scavare nel luogo indicato dalla pioggia di stelle per riportare alla luce il proprio sepolcro. Pelayo informa del fatto il vescovo di Iria Flavia, Teodomiro, il quale ordina si provveda ai lavori. Nel luogo indicato viene alla luce un sarcofago di marmo contenente il corpo di un uomo decapitato, evidentemente quello del santo. Da qui si rientra nella storia, dato che sul luogo del ritrovamento viene eretta una piccola chiesa, verso la quale si muovono i primi pellegrinaggi mentre le sacre reliquie operano miracoli. Intanto cambia l’equilibrio e l’orientamento delle spinte espansionistiche. L’avanzata islamica si dirige verso la penisola balcanica, mentre una rinascita culturale, economica e demografica porta la Cristianità alle crociate, alla creazione del regno di Gerusalemme, alla riconquista della Sicilia e, soprattutto, a quella grande operazione che fu la Reconquista della penisola iberica. Il movimento trova in san Giacomo il riferimento spirituale e lo investe del titolo di Matamoros, l’uccisore dei mori, il campione della Cristianità che si manifesta fisicamente sui campi di battaglia e guida alla vittoria i re cristiani degli stati del nord, Leon e Castiglia, che estendono progressivamente i loro domini su tutta la penisola, fino a espellerne i precedenti dominatori.