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 2004  luglio 29 Giovedì calendario

Il cemento necessario alla costruzione del muro tra Israele e Palestina (business da un milione di dollari al chilometro) starebbe arricchendo numerosi esponenti dell’establishment di Ramallah: acquistato in Egitto a 22 dollari la tonnellata, prezzo calmierato per gli accordi di Parigi del 1993 che volevano favorire la ricostruzione nei Territori, sarebbe illegalmente rivenduto agli israeliani con un sovrapprezzo del 50-70 per cento

Il cemento necessario alla costruzione del muro tra Israele e Palestina (business da un milione di dollari al chilometro) starebbe arricchendo numerosi esponenti dell’establishment di Ramallah: acquistato in Egitto a 22 dollari la tonnellata, prezzo calmierato per gli accordi di Parigi del 1993 che volevano favorire la ricostruzione nei Territori, sarebbe illegalmente rivenduto agli israeliani con un sovrapprezzo del 50-70 per cento. Poiché di 420.000 tonnellate importate ne sono state impiegate per usi civili solo 33.000, si stima che l’affare abbia fruttato incassi per oltre 5 milioni di dollari. Tra i principali sospettati Mohammed Rashid, «gran tesoriere» di Arafat, Jamal Tarifi, ministro degli Affari civili, Maher Al Masri, ministro dell’Economia.