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 2004  luglio 28 Mercoledì calendario

OBAMA Barack Hawaii (Stati Uniti) 4 agosto 1961. Politico. Democratico. Già senatore (2004-2008), dal 20 gennaio 2009 presidente degli Stati Uniti (eletto il 4 novembre 2008 contro il candidato democratico John McCain)

OBAMA Barack Hawaii (Stati Uniti) 4 agosto 1961. Politico. Democratico. Già senatore (2004-2008), dal 20 gennaio 2009 presidente degli Stati Uniti (eletto il 4 novembre 2008 contro il candidato democratico John McCain). Nobel per la Pace 2009 • «Il padre di Obama, Barack pure lui, era nato in Kenya da una famiglia di agricoltori sulle rive del Lago Vittoria. Gli era venuta voglia di girare il mondo e, grazie a un programma di scambio tra studenti, aveva potuto trasferirsi alle Hawaii. La futura madre di Obama si chiamava Ann, era bianca e viveva con la sua famiglia in Kansas. I genitori a un certo punto decisero di tentare la fortuna ai tropici e andarono ad abitare ad Honolulu. dunque alle Hawaii che Barack senior e Ann si erano incontrati, si erano innamorati e si erano sposati, tra le minacce dei parenti di lui, che avevano inviato lettere dal Kenya, accusandolo di disonorarli mettendosi con una bianca. I due sposi ressero per un po’ alla pressione, poi lui andò a studiare ad Harvard e decise di tornare in Kenya. Nel frattempo era nato il piccolo Barack, che così rimase senza padre prima ancora di imparare a parlare. Già questa sarebbe una storia interessante, ma non basta. Ann aveva conosciuto un indonesiano manager di una compagnia petrolifera, si era risposata e nel 1964, quando Obama aveva appena quattro anni, e aveva portato il figlio a vivere con lei a Giakarta. Quell’esperienza lo aveva segnato: ”Bambini poveri in mezzo alla strada, troppo malati o troppo stanchi per chiedere l’elemosina. Guardie di ricche ville che gettavano monete fuori dai cancelli, solo per vedere la gente che si buttava nel traffico a raccoglierle”. La storia non durò, almeno per lui, e la madre lo rispedì alle Hawaii per stare con i nonni: un bambino nero, in una famiglia bianca del Kansas, che cresce sulle spiagge di Honolulu facendo surf. Inevitabile che Barack fosse un po’ confuso. Nella biografia Dreams From My Father ha confessato che si era messo a fumare marijuana e tirare cocaina: ”Succede. successo a parecchi giovani. Io però ho imparato dai miei errori e sono andato avanti”. Nel suo caso andare avanti significò iscriversi alla Facoltà di Antropologia della Columbia University di New York, laurearsi e trasferirsi a Chicago, per lavorare nel Developing Communities Project, un gruppo di assistenza sociale gestito da una chiesa. Dopo tre anni passati ad aiutare i poveri di South Side, il ghetto nero della città, Obama ancora una volta ripartì. Questa volta la destinazione era la prestigiosa Università di Harvard, dove non solo si laureò in legge, ma divenne il primo direttore nero della ”Law Review”. I bianchi si lamentavano che la razza lo aveva aiutato, i neri lo accusavano di non assumere abbastanza afro-americani, e lui lavorava così bene che una casa editrice gli propose di scrivere la sua autobiografia. Chicago, però, gli era rimasta nel cuore, e dopo la laurea tornò in Illinois per fare pratica in uno studio legale, specializzato nelle cause delle vittime della discriminazione sul lavoro e negli alloggi. Poiché lo stipendio non gli bastava a pagare i conti, insegnava anche alla Law School della University of Chicago. Nel frattempo aveva conosciuto Michelle, si era sposato, e avevano avuto due bambine. Nel 1996 un amico gli propose di candidarsi al Senato dell’Illinois, e lui anche questa volta disse sì e vinse. Così, quando il repubblicano Peter Fitzgerald annunciò che lasciava il seggio senatoriale nazionale dello Stato, Barack fu la scelta ovvia dell’opposizione. Ha vinto le primarie con l’aiuto del reverendo Jesse Jackson, puntando sulla difesa dei poveri e della classe media, e in pochi mesi si è trasformato nella stella nascente del Partito democratico. Nel frattempo il suo avversario repubblicano, Jack Ryan, si è dovuto ritirare, perché sono uscite le carte del suo divorzio, con l’accusa della moglie di averla portarla nei club privati per fare sesso davanti ai ”guardoni”. Obama è così rimasto senza avversario e la sua popolarità ha convinto anche celebrità come Mike Ditka, leggendario allenatore della squadra locale di football dei Bears, a non sfidarlo [...]» (Paolo Mastrolilli, ”La Stampa” 28/7/2004).