Fabio Isman, "Il Messaggero" 25/7/2004;, 25 luglio 2004
In un angolo nascosto del parco di Tsarkoe Selo, 25 chilometri da San Pietroburgo, si trova il cimitero dei cavalli degli zar, riscoperto 14 anni fa dal francese Jean Louis Gouraud
In un angolo nascosto del parco di Tsarkoe Selo, 25 chilometri da San Pietroburgo, si trova il cimitero dei cavalli degli zar, riscoperto 14 anni fa dal francese Jean Louis Gouraud. Inaugurato nel 1831 per un L’Ami (Amico) che fu cavalcato da Alessandro I Romanov, conta 120 lapidi in marmo grigio alte quasi due metri (per 70 centimetri), su ognuna nome, colore, periodo di servizio, data di nascita e di morte. Tra gli ospiti: Anubis, nero, che servì tra il 1878 e il 1881 l’Imperatore Alessandro II, morto il 28 marzo 1906; il baio Donez, (come il fiume ucraino che sfocia nel Don) morto il 2 novembre 1907 dopo essere stato, dal 1891 al 1894, il preferito di Alessandro III; il grigio Kabardinez, che trae il nome da una regione russa verso i Balcani, montato per dieci anni da Alessandro II e defunto il 15 giugno 1893; Hamlet (nove anni con Alessandro III); Flora e la giumenta Poltava (preferite dello zar Nicola I); il «marrone scuro Ariol» (dal nome d’un uccello) «nato nel 1883, dal 1889 al 1890 ha servito l’imperatore Nicolai Aleksandrevich», morto nel settembre 1911 ecc. Le lapidi vengono restaurate da Aleksandr Vassiliev in un’officina di marmi e ferri battuti dominata dalla scritta «Dovete lavorare, firmato Gorbaciov»: «Paga l’amministrazione del palazzo e del parco: ognuna costa 170 dollari».