Macchina del Tempo,luglio 2004 (n.7), 23 luglio 2004
In California, in una località segreta del parco nazionale Redwoods di Humboldt, svetta un gigante di 112 metri
In California, in una località segreta del parco nazionale Redwoods di Humboldt, svetta un gigante di 112 metri. Tanto misura l’albero più alto del mondo: quanto un grattacielo di 30 piani. Ma fino a quale altezza può crescere un albero? Per rispondere a questa domanda, un team di ricercatori guidato da Gorge Koch della Northern Arizona University di Flagstaff si è arrampicato sulla cima di questo titano, esemplare eccezionale di Sequoia sempervirens. «Un’esperienza unica, oltre che una faticaccia» ha commentato lo studioso. La scalata ha permesso di appurare che, nonostante la fertilità del terreno in cui si trova la sequoia, il fogliame alla sommità del fusto mostra segni di sofferenza. Le foglie più in alto, infatti, non ricevono acqua sufficiente e vivono in una condizione paragonabile a quella dei climi aridi. Man mano che si sale, le foglie diventano più rade, di minori dimensioni e meno efficienti nel processo della fotosintesi. Fino al punto in cui la crescita della pianta si arresta. A ostacolare lo sviluppo verticale degli alberi sarebbe la carenza d’acqua. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista ”Nature”, hanno confermato l’ipotesi sinora accreditata, che fissa l’altezza massima a 130 metri. Oltre questo limite, l’acqua assorbita dalle radici non riesce più ad arrivare alle foglie. Resta da appurare se l’esemplare in questione riuscirà a raggiungere il traguardo fissato dai ricercatori. «Non stiamo dicendo che questa pianta crescerà ancora» puntualizza Koch «affermiamo che vi sono le condizioni perché questo accada». In effetti, arrivato a 112,7 metri, l’albero più alto del mondo dà cenni di stanchezza. «D’altra parte» aggiunge il dottor Koch «queste sequoie hanno circa 2.000 anni, ed eventi climatici eccezionali o una insufficiente illuminazione possono averne in passato compromesso il pieno sviluppo ». d’accordo con questa analisi Ian Woodward, esperto di botanica dell’Università di Sheffield in Gran Bretagna: «Oltre al pericolo costituito dalla carenza d’acqua, la crescita delle sequoie può essere influenzata dal vento, capace di danneggiarne gli apici. Comunque, l’apporto di liquidi rimane il fattore decisivo, che determina l’altezza della pianta, nonché le dimensioni e la forma delle sue foglie». Lo stesso concetto si può estendere ad altre specie, quali gli eucalipti della Tasmania originari del continente australiano, che arrivano a 70 metri di altezza. Anche se si tratta di piante di minori dimensioni rispetto alle sequoie, anch’esse presentano un tetto sotto il quale la crescita si arresta.