Daria Galateria, "la Repubblica" 23/7/2004., 23 luglio 2004
Valery Larbaud, ricco per eredità, viaggiava sui transatlantici annoiato dal lusso e inquieto, perché avrebbe voluto essere un dandy squattrinato come Joyce alla cui fama aveva contribuito: «Sono troppo ricco, il Male / mi è per sempre negato; / sono un Ricco, naturalmente buono e virtuoso»
Valery Larbaud, ricco per eredità, viaggiava sui transatlantici annoiato dal lusso e inquieto, perché avrebbe voluto essere un dandy squattrinato come Joyce alla cui fama aveva contribuito: «Sono troppo ricco, il Male / mi è per sempre negato; / sono un Ricco, naturalmente buono e virtuoso».