23 luglio 2004
Tags : Sacha. Distel
Distel Sacha
• Nato a Parigi (Francia) il 29 gennaio 1933, morto il 22 luglio 2004. Cantante. «Suo padre era un ingegnere, sua madre, Andreé Ventura, era una pianista, sorella di Ray Ventura, star del music-hall francese negli anni tra le due guerre. Occhi grigi grandi e malinconici, sorriso accattivante, chitarrista straordinario (il primo maestro fu Henri Salvador [...] che gli chiese "a che serve la chitarra?" e la risposta fu "A far innamorare le ragazze"), interprete di centinaia di brani, acclamato in Francia e non solo [...] ha avuto una carriera intensa, lunga, fino all´aprile del 2003, quando uscì il doppio album En vers et contre vous, una parte dedicata a vecchi successi americani, con molti duetti con Liza Minnelli, e una con brani nuovi, con cui conquistò il premio di miglior creatore-interprete dell´anno di Francia. Eppure, malgrado il prestigio e il successo [...] la popolarità di Sacha Distel ancora oggi resta legata all´incontro con Brigitte Bardot, un amore nato a Saint Tropez nel 1958, lei al culmine della celebrità, lui già noto per aver suonato con Juliette Greco nella Parigi "scandalosa" di Sartre e dell´esistenzialismo e poi per Scoobidoo, uno dei suoi successi, con Raindrops falling on my head, Ma femme, Vite chérie vite, La belle vie. Un amore divorato dai media, esploso e sfumato alla vigilia del matrimonio, "perché lei era una star e aveva bisogno di un uomo dedito a tempo pieno, io volevo essere Sacha Distel". Finito l´amore è rimasta un´amicizia profonda, la Bardot ha anche inciso con Distel il brano di Steve Wonder You are the sunshine of my life» (m. p. f., "la Repubblica" 23/7/2004). « stato forse uno dei primi sex symbol dello star system internazionale. Era partito dal jazz, per poi diventare un cantante d’atmosfera amatissimo dal pubblico femminile fino a entrare nella leggenda per la sua relazione con Brigitte Bardot. [...] uno dei protagonisti della dolce vita francese degli Anni ’60. Andavano forte gli Henry Salvador, andava forte la leggerezza. Sacha l’aveva ereditata dallo zio materno, Ray Ventura, creatore del celebre musical Tutto va ben madama la marchesa. Lo zio cerca di farne un musicista facendolo studiare jazz e composizione musicale a Manhattan. Lui dimostra al suo ritorno dagli Stati Uniti sia talento musicale che d’affari. Diviene infatti l’accompagnatore ufficiale di Juliette Greco e anche l’editore di George Brassens. Nel 1955 registra con Lionel Hampton l’album French New Sound e partecipa ad un disco del Modern Jazz Quartet, Afternoon in Paris. Ma lui aspira a qualcosa che lo porti a grande popolarità, a un cantare familiare e d’atmosfera: in due parole il suo modello è Frank Sinatra. E così nel ’58 lancia con grande successo il brano Scoubidou che diventa una sorta di inno francese alla giovinezza. Con lo stesso nome viene lanciato un giochino composto da fili di plastica che spopola fra i giovani di mezza Europa. Viene invitato all’Ed Sullivan Show e la sua popolarità esplode a livello mondiale con: Oh quelle nuit, Personnalités, Mon beau chapeau, La belle vie, che scrive per il regista Roger Vadim e che viene ripresa e tradotta in The Good Life da Tony Bennet e Frank Sinatra e avrà oltre 200 versioni. Altri successi del periodo sono Scandale dans la famill», Monsieur Cannibale, L’incendie à Rio, Chanson bleue. Distel dunque ha rappresentato il massimo splendore della canzone francese a livello mondiale. Grazie al brano Raindrops Keep Fallin’ on My Head, il parigino Sacha, classe 1993, conquista la Gran Bretagna e arriva a esibirsi per ben tre volte davanti alla regina Elisabetta alla Royal Albert Hall. Negli Stati Uniti le platee di New York e Atlantic City impazziscono per i suoi brani in francese come Accroche un ruban, Ma première guitare, «Ma femme», Le bateau blanc, Vite chérie vite e Le soleil de ma vie, che canta in coppia con Brigitte Bardot. E proprio per la protagonista di E dio creò la donna scrive Sidonie. La storia della loro tormentosa relazione finirà nell’85 nella sua autobiografia Les pendules à l’heure scatenando l’ira dell’attrice francese che lo denuncia chiedendo trenta milioni di lire come risarcimento e la soppressione di due capitoli. Tombeur des femmes, Distel ha una relazione anche con Juliette Greco, che lo tradisce con un attore poi finito suicida, e con Jeanne Moreau. Di loro ha scritto: "Quando la più bella ragazza del mondo vuol darvi tutto quello che ha, quando una grande cantante vi abbandona e una grande attrice vi aspetta...". Nel ’63, sposa Francine Bréaud, ex campionessa di sci che gli dà due figli, Laurent e Julien. Sasha Distel è stato il simbolo della grande stagione della dolce Francia canora, quella degli Adamo, dei Becaud, degli Aznavour, tanto da ricevere nel 1997 la Legion d’Onore. Ma è stato indubbiamente il più bravo nel conquistare il mercato anglosassone tradizionalmente antifrancese. Fra le sue abilità, quella di proporre sempre canzoni un po’ retrò con una grande attenzione alla tradizione melodica francese, ma anche al modo di porgersi, al look, all’abbigliamento e alla pettinatura. Colpito per due volte da un tumore, nel ’71 e nell’80, li sconfigge e diventa testimonial per lotta contro il cancro. anche venuto a Sanremo, nel 1978, con la canzone No Amore di Pallavicini-Intra cantata in coppia con Giusy Romeo (al secolo Giuseppa Romeo, più avanti battezzata Giuni Russo). Nella sua vita professionale tante le collaborazioni: da Dizzie Gillespie a Lionel Hampton, da Dionne Warwick e Quincy Jones a Liza Minnelli e Sarah Vaughan"» ("Corriere della Sera" 23/7/2004).