(Alessio Altichieri, ཿCorriere della sera magazine 22/7/2004. pag. 52), 22 luglio 2004
Nathalie Attar, ebrea ortodossa, moglie di Alain, tre figli e un quarto in arrivo, una vita modesta a Londra dove insegna in una scuola elementare ebraica finanziata da Brian Maccaba, 46 anni, cattolico irlandese convertito al giudaismo (sefardita) nel 1990 col nome di Yosef, due mogli (una prima della conversione, una dopo) e sei figli in tutto, economista alla London School of Economics, manager dell’Associazione degli industriali
Nathalie Attar, ebrea ortodossa, moglie di Alain, tre figli e un quarto in arrivo, una vita modesta a Londra dove insegna in una scuola elementare ebraica finanziata da Brian Maccaba, 46 anni, cattolico irlandese convertito al giudaismo (sefardita) nel 1990 col nome di Yosef, due mogli (una prima della conversione, una dopo) e sei figli in tutto, economista alla London School of Economics, manager dell’Associazione degli industriali. Invaghito dell’insegnante, decide di conquistarla: dopo averla assistita moralmente, comincia a inviarle poesie, ad assediarla fino a quando pensa di comprarla offrendo ad Alain un milione di dollari per averla tutta per sé. I coniugi Attar non accettano e fuggono in Israele, dove però vengono raggiunti da Brian, che tenta pure di baciarla. La donna pensa allora di raccontare l’accaduto a un rabbino di Londra, Yaakov Lichtenstein, ashkenazita, giudice di un tribunale rabbinico, per chiedergli soccorso: il religiso però in almeno otto occasioni parla in giro dell’accaduto, col disappunto di Maccaba, che lo denuncia per diffamazione. Il caso così arriva all’Alta Corte di Londra, che assolve il rabbino e riconosce in Brian un molestatore.