Varie, 21 luglio 2004
LEBEDEVA
LEBEDEVA Tatyana Bashkiria (Russia) 21 luglio 1976. Saltatrice in lungo. Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene (2004, bronzo nel triplo). «Salta da quando è bambina. "Sono di Sterlitamak - spiega - città degli Urali del Sud di 250.000 abitanti a 130 chilometri da Ufa. In atletica ho cominciato con l’alto. Poi, a 14 anni, siccome sono cresciuta solo fino a 1.71, mi sono spostata sul triplo, allora per le donne una specialità nuova. Al debutto, nel ’91, sono arrivata a 12.91. Grazie a quel risultato, la stagione successiva, sono stata invitata a un raduno federale ad Adler. Lì ho conosciuto Viaceslav Dogonkin, ancora oggi mio allenatore. Por "colpa" sua, a 17 anni, terminata la scuola, mi sono trasferita a Volgograd, a 1200 chilometri da casa. Da juniores, nel ’94 sono stata bronzo ai Mondiali di Lisbona, nel ’95 argento agli Europei di Nyregyhaza. Poi ho avuto qualche problema. Sono golosa, a tavola fatico a contenermi e adoro la cioccolata. Per un paio d’anni, così, ho lottato con la bilancia. Il mio peso-forma è 60 chili, sono arrivata a 67. Forse ho patito anche il cambiamento di vita. Ma a Volgograd si sta bene: il clima è mite, ci sono splendide coltivazioni di frutta e la gente è serena". [...] Con i genitori non ha più rapporti. Giovanissima, a Volgograd s’è anche sposata. "Era il 13 settembre ’ 97 - sorride - mio marito, Nikolai Matveef, faceva i 400 ostacoli. Poi ha lavorato in Polizia, ora insegna educazione fisica". E fa il papà quasi a tempo pieno. "Anastasyia - dice Tatyana - è nata il 2 settembre 2002. Io, tra raduni e gare, a casa sto poco. La bimba va all’asilo, al resto pensa lui. A me Anastasyia manca molto e non mi consolo certo con le foto che ho sempre con me. Quando torno, quasi non mi riconosce. [...] Ho smesso di allenarmi al sesto mese e ho ripreso 11 giorni dopo il parto. Il 17 gennaio 2003, quattro mesi dopo, ritrovato il giusto tono muscolare, ho saltato 6.39 e 14.16 in un meeting indoor. E poco più tardi ho vinto i campionati nazionali in sala. Fiona May? [...] L’ammiro tanto: fisicamente, rispetto a lei, sono inguardabile. E’ alta, ha gambe lunghe, in pedana è splendida. Reggo il confronto solo col cognome: Lebedeva in russo, significa ’cigno’". Ma Tatyana al look tiene eccome. Le sue mèches dai colori azzardati stupiscono: "Merito dell’inventiva della mia parrucchiera"» (Andrea Buongiovanni, "La Gazzetta dello Sport" 8/7/2004).