Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  luglio 11 Domenica calendario

Ogni guerra ha un bagaglio di leggende, false notizie, voci, dicerie che si diffondono tra i soldati di ogni grado

Ogni guerra ha un bagaglio di leggende, false notizie, voci, dicerie che si diffondono tra i soldati di ogni grado. Una lunga tradizione in tal senso accompagna da sempre i conflitti tra gli uomini. La prima guerra mondiale non fece eccezione. Emblema della modernità in tutta la sua essenza, in ogni suo aspetto, la guerra di trincea rappresentò paradossalmente, al livello dei rapporti tra gli uomini, un ritorno a forme di comunicazione orali proprie di epoche molto lontane. In un terreno di coltura ideale fatto di alienazione, terrore e ignoranza fiorirono varie false notizie. Alcune erano frutto delle contingenze, altre erano il percolato di antiche tradizioni popolari. C’erano poi le bugie del singolo che si propagavano, il telefono senza fili che ingigantiva ogni piccola cosa e pure, ma in piccola parte, le notizie diffuse dolosamente da provocatori di mestiere.