L’Indipendente 18/07/2004, 18 luglio 2004
Dipinti Senza testa In un articolo sul settimanale Diario, lo scrittore Luca Fontana, dice di essere colpito dalla grande quantità di quadri che raffigurano decapitazioni nella pittura italiana del tardo Cinquecento e primo Seicento
Dipinti Senza testa In un articolo sul settimanale Diario, lo scrittore Luca Fontana, dice di essere colpito dalla grande quantità di quadri che raffigurano decapitazioni nella pittura italiana del tardo Cinquecento e primo Seicento. «Il solo Caravaggio (che assistette alla decapitazione dei Cenci)», scrive Fontana, «vi torna sei volte: due Davide e Golia, Giuditta e Oloferne, Salomè, la testa di Medusa (il sangue sprizza con la stessa esagerata pressione che si può vedere» e per alcuni, godere nei Kill Bill di Tarantino), sino all’estrema Decollazione di san Giovanni Battista dipinta a Malta. Sette, se si aggiunge il Sacrificio di Isacco, in cui una decollazione viene allusa, ma subito arrestata dall’angelo del Signore. Così tante teste mozze da far supporre, scartando la risibile spiegazione psicoanalitica di un radicato timore di castrazione nell’Artista stesso, perlomeno una diffusa ossessione culturale».