(Cristiana Lodi, ཿLibero 15/7/2004), 15 luglio 2004
Con il marito al lavoro nella cassa di risparmio della città, una donna di Treviso, capelli rossi e forme generose, aveva organizzato un pomeriggio d’amore con l’amante, di mestiere guardia giurata
Con il marito al lavoro nella cassa di risparmio della città, una donna di Treviso, capelli rossi e forme generose, aveva organizzato un pomeriggio d’amore con l’amante, di mestiere guardia giurata. Approfittando delle manette di lui, la donna si lasciò immobilizzare al letto. Trascorsero così un paio d’ore, fino a quando giunse il momento di liberarsi degli arnesi. I due s’accorsero di non aver le chiavi: lui uscì di corsa per acquistare le tenaglie. Nel frattempo il marito, trentaseienne, un’incipiente calvizie, aveva deciso di uscire dalla banca prima del tempo, aveva inforcato la bici e percorso la poca strada che lo separava dalla consorte. Una volta a casa, la trovò, distesa e svestita che lo convinceva: "Ti aspettavo amore". Era quasi persuaso quando l’altro fece ritorno, tenaglie in mano. Immediata la domanda di divorzio.