Gianni Mura, "la Repubblica" 19/7/2004;, 19 luglio 2004
Quella volta (Parigi-Roubaix 1950) che il ciclista francese Maurice Diot, giunto secondo al traguardo, alzò le braccia al cielo come avesse vinto: a chi pensava fosse impazzito, spiegò che si considerava il primo dei corridori normali, visto che solo Fausto Coppi, a quei tempi pressoché imbattibile, era riuscito a precederlo
Quella volta (Parigi-Roubaix 1950) che il ciclista francese Maurice Diot, giunto secondo al traguardo, alzò le braccia al cielo come avesse vinto: a chi pensava fosse impazzito, spiegò che si considerava il primo dei corridori normali, visto che solo Fausto Coppi, a quei tempi pressoché imbattibile, era riuscito a precederlo.