Michael Kerrigan, "Gli strumenti di tortura", L’Airone., 13 luglio 2004
Nel 1829 a Philadelphia fu inaugurato il primo penitenziario, così chiamato perché si proponeva di applicare ai reclusi il concetto di penitenza
Nel 1829 a Philadelphia fu inaugurato il primo penitenziario, così chiamato perché si proponeva di applicare ai reclusi il concetto di penitenza. Appena giunti i detenuti si vedevano assegnare un numero al posto del nome, e una cella isolata. Tra i carcerati non era ammesso alcun contatto. L’idea che ispirava il penitenziario era che la solitudine obbligava a riflettere, soprattutto sugli sbagli commessi. Il ”Times” di Londra però scrisse che il penitenziario era "istigatore di manie" e Charles Dickens, ch’ebbe modo di visitarlo nel 1842 commentò: "Il sistema è rigido, severo e disperante, e io lo ritengo crudele e sbagliato. A mio avviso questo lento e quotidiano frugare nei misteri della mente risulta infinitamente peggiore di qualunque tortura fisica".