Emanuela Zuccalà, Risvegliato dai lupi. Un francescano tra i carcerati.Delitti, cadute, rinascite, Paoline Editoriale Libri, 1 luglio 2004
Cravatte. La sera del 20 giugno 1996, Massimo Gavagnin voleva solo animare l’incontro amoroso con Daniela, operaia più grande di una ventina d’anni, che all’ultimo momento, mentre lui stava andando a cena dalla mamma, lo aveva chiamato insistendo di vederlo prima del ritorno del marito camionista, il giorno successivo
Cravatte. La sera del 20 giugno 1996, Massimo Gavagnin voleva solo animare l’incontro amoroso con Daniela, operaia più grande di una ventina d’anni, che all’ultimo momento, mentre lui stava andando a cena dalla mamma, lo aveva chiamato insistendo di vederlo prima del ritorno del marito camionista, il giorno successivo. Con l’intento di farle provare più piacere, lei consenziente, le aveva legato una cravatta intorno al collo per ridurre l’afflusso di ossigeno al cervello, ma non capì che stava soffocando, abituato com’era alle sue reazioni parossistiche. Scontata la pena di otto anni per omicidio preterintenzionale, con l’aiuto di fra Beppe ha trovato lavoro come falegname e collabora con lui nella corrispondenza coi detenuti. Fidanzato con Daniela, studentessa di Catania conosciuta in chat-line, che una sera s’arrampicò fino al secondo piano di casa sua per salvargli la vita dopo un tentativo di suicidio.