Paola Sorge su I viaggi di Repubblica del 15/3/2001 a pagina 18., 15 marzo 2001
Nel 1883, il pittore abruzzese Francesco Paolo Michetti aveva acquistato il cinquecentesco convento degli Zoccolanti di Francavilla
Nel 1883, il pittore abruzzese Francesco Paolo Michetti aveva acquistato il cinquecentesco convento degli Zoccolanti di Francavilla. L’edificio era di fronte al mare, sulla cima di una collina attraversata da piccoli sentieri tortuosi. Michetti lo aveva trasformato in un’abitazione e volentieri lasciava le celle del piano superiore agli amici poeti, pittori, scultori e musicisti. Qui Gabriele D’Annunzio scrisse in sei mesi Il Piacere (pubblicato dai fratelli Treves nel 1889). Un divano, tappeti persiani e cuscini di broccato arredavano la cella del poeta, che agli amici, durante i pasti serali, ripeteva: "Devo resistere usque ad finem, con spirito lucido e resistenza fisica". A vigilare sull’assiduità del suo lavoro era lo stesso Michetti (in una lettera D’Annunzio scrisse: "Veglia come un cerbero alla mia porta. In verità io non farò nulla lontano dal convento"). Il pittore fece addirittura suonare la campana in segno di festa quando l’amico poeta portò a compimento l’opera. Gli artisti che si trovavano nel convento avevano l’obbligo di cenare tutti insieme (d’estate sotto il pergolato ch’era sulla terrazza) per scambiarsi idee ed esperienze. Dopo le cene, gli ospiti trascorrevano il tempo cantando, disegnando e discutendo. Doppione