Anna Zafesova, La Stampa 15/3/2004, 15 marzo 2004
"Quattro anni fa, mentre pronunciava il giuramento sulla Costituzione, si tratteneva a malapena dal mangiarsi le unghie
"Quattro anni fa, mentre pronunciava il giuramento sulla Costituzione, si tratteneva a malapena dal mangiarsi le unghie. Durante tutta la cerimonia dell’investitura si è tormentato le mani, torcendo le dita in un moto continuo e involontario. Nello scenario imperiale del Cremlino, tra stucchi dorati, lampadari accecanti e trombe squillanti, pallido, teso, con le maniche della giacca lunghe fino alle nocche delle dita e l’orlo dei pantaloni che rivelava i calzini, sembrava e si sentiva capitato lì per caso, ospite intimidito alla sua stessa incoronazione. Quattro anni dopo il sarto presidenziale è ancora da licenziare, ma il signore 51 anni che si è presentato ieri mattina al seggio a votare per se stesso, disinvolto e sorridente, si sentiva a suo agio nei vestiti del potere. Un po’ di bianco a sbiadirgli i radi capelli biondi, qualche riga in più sul volto sempre tirato, ma i gelidi occhi azzurri hanno perso ormai per sempre quell’espressione smarrita dei primi tempi. Il 14 marzo 2004 Vladimir Putin ha smesso i panni ambigui dell’"erede" di Eltsin elevato al trono dal nulla".