Marco D’Eramo, Il manifesto, 2 luglio 2002, 2 luglio 2002
«Il ministero dell’ambiente inglese prepara un disegno legge di cui ancora si sa poco, ma che già viene definito dalla stampa ”legge dei diritti degli animali”
«Il ministero dell’ambiente inglese prepara un disegno legge di cui ancora si sa poco, ma che già viene definito dalla stampa ”legge dei diritti degli animali”. (...) come se gli animali, e in particolare i pets, fossero arruolati di forza nel genere umano, con tutti i tic e le aberrazioni che gli sono propri: a New York, alla Bow Wow Bakery si compra cibo naturista per cani cotto all’istante, ma anche peanuts butter a forma di osso o dolci di fegato. Da Not Just Dogs si vendono collari, guinzagli e mantelline di marca Burberry per un costo variabile tra i 50 e i 190 dollari. Da Le Chien Trump Plaza un profumo per cagnetta costa 37,5 dollari il flacone. (...) Perciò, la sensibilità animalista cresce sì, ma con quale idea degli animali? Una risposta cerca di darla il filosofo canadese Jan Hacking che nella rivista ”Tijdschrift voor Filosofie” ha pubblicato un articolo sul tema On Simpathy: with Other Creatures (...) ”Un tempo, scrive Hacking, le persone e gli animali vivevano in stretta prossimità. Anche chi non era contadino o cacciatore, viveva vicino a contadini e cacciatori. Ora in un sempre più diffuso mondo industrializzato la nostra specie è quasi tutta sola. Sola nel senso che non c’è quasi nessuna specie con cui siamo o possiamo essere in contatto quotidiano”. (...) Hacking coglie qui una delle caratteristiche decisive la modernità: la nostra solitudine come specie. questa solitudine che illumina di una luce irripetibile (non sempre né solo positiva) il nostro improvviso, intenso, talora lezioso amore per gli animali». (Marco D’Eramo, Il manifesto, 2 luglio 2002)