Varie, 12 luglio 2003
Tags : Albert Uderzo
Uderzo Albert
• Fismes (Francia) 25 aprile 1927. Il disegnatore di Asterix • «Famiglia è originaria del Veneto. ”Ho riportato mio padre nel suo paese quarant´anni dopo essere emigrato in Francia. stato un viaggio in automobile molto commovente. Una volta arrivati in paese mio padre chiedeva: come sta Tizio? Gli rispondevano: è morto. E Caio? Morto anche lui. Erano morti quasi tutti. Ma prima o poi bisognava comunque ritornarci”. Da figlio di emigrante a uomo di successo. Che cosa ricorda di quel giorno che ha cambiato la sua vita? ”Il giorno in cui René Goscinny e io abbiamo creato Asterix? Abbiamo lavorato come tante altre volte, cercando nella storia francese qualcosa da raccontare per una nuova rivista. E davvero quel giorno non avremmo mai pensato di ritrovarci di fronte a un successo particolare: Asterix è stato inventato bene come altri personaggi”. Non si è mai saputo spiegare i motivi di tanto successo? ”Posso solo fare un´ipotesi: che sia la replica di Davide e Golia, del piccolo che sconfigge il grande. Forse è questo il motivo”. Nel suo studio è esposta la targa di Commendatore dell´Ordine delle Arti e delle Lettere, rilasciata dal Ministero della cultura francese. Il fumetto in Francia è un´altra cosa rispetto all´Italia? ”Tintin e Asterix hanno contribuito molto alla crescita del fumetto francese, che negli anni Cinquanta era considerato poca cosa. Gran parte del merito è dovuto al successo economico che hanno avuto. Non penso però che il mondo del fumetto che voi chiamate d´oltralpe sia stato particolarmente affettuoso con Goscinny e con me”. A proposito di Goscinny: il successo di Asterix aveva cambiato i vostri rapporti? ”No. Lui scriveva le sceneggiature e io le disegnavo. Il lavoro di un autore di fumetti è sempre segnato dalla solitudine”. La sua morte improvvisa è stata un trauma terribile. ”Terribile. Dal punto di vista umano e professionale. Mi sentivo bloccato. Avevo anche dei grossi problemi con il mio editore. Così a poco a poco ho preso coraggio, anche perché tante persone mi dicevano che ormai Asterix era un personaggio che doveva vivere aldilà dei loro autori. E allora oltre che disegnatore, sono diventato sceneggiatore ed editore con le Editions Albert René”. stato emozionante provarci? ”Se ci penso, che paura! Con Asterix e il grande fossato mi dicevo: adesso mi stroncano. Poi invece andò benissimo. Ma la paura continuava, perché magari tutti avevano comprato il libro solo per vedere se valeva. E invece no, è andato bene anche il secondo e poi tutti gli altri”. E se l´attività di Uderzo è oggi un po´ rallentata Asterix continua a essere popolarissimo, non solo con i fumetti. ”Quando è stato girato il primo film è stato bellissimo organizzare una cena con Roberto Benigni: un ragazzo fantastico, una persona adorabile e, nel film, un Cesare meraviglioso con il suo francese all´italiana. Si è inginocchiato di fronte a me chiamandomi Maestro! e poi ci siamo abbracciati come due vecchi amici”» (Luca Raffaelli, ”la Repubblica” 26/6/2003).