Remo Lugli, ཿLa Stampa 23/9/1994, 23 settembre 1994
A volte, durante gli esperimenti, uno del gruppo riusciva ad anadre in perfetta coscienza, non in trance e non in ipnosi, in un tempo passato a vedere e a parlare con la gente
A volte, durante gli esperimenti, uno del gruppo riusciva ad anadre in perfetta coscienza, non in trance e non in ipnosi, in un tempo passato a vedere e a parlare con la gente. E a volte si materializzava un oggetto di quel tempo intravisto dalla persona in quel viaggio. In casa di Nuccio e Giorgio Visca, a Torino, un campanello da collare girò a lungo sulle teste dei presenti prima di posarsi sul tavolo: era stato visto al collo di una pecora, era forse del Seicento e ora è in possesso dei coniugi Doretta e Silvano Innocenti. Remo Lugli, da un "viaggio" riportò una penna d’oca "spelacchiata e consunta" di uno scrittore parigino dell’800.