Vera Schiavazzi, ཿla Repubblica 24/9/1994, 24 settembre 1994
In una lettera del 1990 a Giovanni Agnelli: "Gentile Avvocato, mi ha telefonato Federico Fellini per dirmi che vedrò pubblicato un articolo che mi stupirà
In una lettera del 1990 a Giovanni Agnelli: "Gentile Avvocato, mi ha telefonato Federico Fellini per dirmi che vedrò pubblicato un articolo che mi stupirà. Vi vengo definito ”il mago di Agnelli”, una falsità che mi fa arrossire. Conobbi bambini lei e i suoi fratelli, i suoi genitori mi onoravano della loro amicizia, e tra i faire-part che conservo mi colpì particolarmente quello per sua sorella Suni: ”On sort, on crie, c’est la vie, on crie, on sort, c’est la mort...”. [...]. La sua esistenza mi è cara e preziosa ed è di appoggio a tanta gente in un mondo che viaggia verso l’estremo degrado [...]. Non ho mai avuto l’occasione di offrirle consiglio per gli affari, un ramo nel quale non ho la minima inclinazione. In campo spirituale e morale invece mi sono sempre prodigato".