Villaggio globale n. 10, Sette 08/09/1994, 8 settembre 1994
Berlusconi. Il cuoco di Berlusconi, Michele Persechini (nato in Sant’Elia Fiumerapido, dalle parti di Montecassino, cioè Frosinone), parla deliziato del padrone, ancora di più della signora, riferisce che il Dottore ha posto un’unica regola: ”mai aglio o cipolla”, per il resto libertà assoluta, anche se - tuttavia - meglio evitare il pesce (al massimo qualche mollusco, qualche crostaceo, per cucinare un filetto di sampietro, un rombo al forno bisogna che Lui non ci sia), meglio esser prudenti con la carne (ammessi vitella o manzo, da evitare frattaglie, selvaggina, ovini, pollame, benissimo le quaglie con polenta e salsa di funghi), non si sbaglierà mai preparando un risotto (Funari ad Arcore: ”Ah Silvio, e sempre co’ ’sto risotto”), e facendolo seguire da verdure fresche, apparecchiare la tavola con tovaglie bianche, adoperare piatti bianchi Antica Doccia Richard-Ginori, sottopiatti d’argento, mettere sempre a centrotavola fiori freschi (rose o, in caso di colazione di gusto campagnolo, tulipani e margherite), non far mancare l’acqua minerale Lario, il Sauvignon rosso o il Riesling bianco della riserva Valliana (poderi tra Toscana ed Emilia), il casereccio del vecchio forno del Ghetto di Roma (evitare grissini o crackers, c’è più grasso lì che nel pane)
Berlusconi. Il cuoco di Berlusconi, Michele Persechini (nato in Sant’Elia Fiumerapido, dalle parti di Montecassino, cioè Frosinone), parla deliziato del padrone, ancora di più della signora, riferisce che il Dottore ha posto un’unica regola: ”mai aglio o cipolla”, per il resto libertà assoluta, anche se - tuttavia - meglio evitare il pesce (al massimo qualche mollusco, qualche crostaceo, per cucinare un filetto di sampietro, un rombo al forno bisogna che Lui non ci sia), meglio esser prudenti con la carne (ammessi vitella o manzo, da evitare frattaglie, selvaggina, ovini, pollame, benissimo le quaglie con polenta e salsa di funghi), non si sbaglierà mai preparando un risotto (Funari ad Arcore: ”Ah Silvio, e sempre co’ ’sto risotto”), e facendolo seguire da verdure fresche, apparecchiare la tavola con tovaglie bianche, adoperare piatti bianchi Antica Doccia Richard-Ginori, sottopiatti d’argento, mettere sempre a centrotavola fiori freschi (rose o, in caso di colazione di gusto campagnolo, tulipani e margherite), non far mancare l’acqua minerale Lario, il Sauvignon rosso o il Riesling bianco della riserva Valliana (poderi tra Toscana ed Emilia), il casereccio del vecchio forno del Ghetto di Roma (evitare grissini o crackers, c’è più grasso lì che nel pane).