Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  marzo 31 Mercoledì calendario

La popolazione dovrebbe essere la seconda grande risorsa irachena. Negli anni Settanta gli alti livelli di istruzione, sanità ecc

La popolazione dovrebbe essere la seconda grande risorsa irachena. Negli anni Settanta gli alti livelli di istruzione, sanità ecc. avevano fatto del Paese un modello di progresso. Tre quarti della popolazione attuale sono però nati dopo il 1980. L’analfabetismo si è gonfiato, i migliori lavoratori sono emigrati, la prosperosa classe media è stata rovinata dalle sanzioni. [1] Da ”diario” del 31 marzo ’99: «Il blocco decretato dopo la guerra del Golfo ha minato l’intero sistema educativo nazionale: dalle università, dove la fuga dei cervelli continua costante malgrado il costo esorbitante che comporta l’uscita dal Paese (400 mila dinari, a fronte di uno stipendio medio mensile dei funzionari statali di 5 mila), giù giù fino alla scuola elementare, dove l’assenteismo è ormai la norma e nelle scuole non mancano solo libri e computer, ma banchi, lavagne, a volte addirittura porte, spesso anche acqua e luce [...] I fiori all’occhiello dell’apparato accademico iracheno – i settori scientifici e della medicina, in passato strettamente legati ai programmi militari del ministero della Difesa – privati di mezzi e di contatti con l’esterno, versano in uno stato di assoluta decadenza. ”E’ già tanto se riusciamo a diplomare qualche infermiere”».