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 2003  febbraio 05 Mercoledì calendario

Spector Phil

• New York (Stati Uniti) 25 dicembre 1940. Produttore discografico • «[...] l’uomo che fu il produttore più famoso del rock e adesso sconta 19 anni per l’assassinio di un’attrice da nightclub [...]» (Angelo Aquaro, ”la Repubblica” 29/7/2009) • «Produttore degli ultimi Beatles e poi degli album solisti di George Harrison e John Lennon […] Una vita trascorsa nei piani alti della musica internazionale […] Il ”genio pazzo”, chiamato così per il temperamento irascibile e per la sua eccentricità […] Oltre che per aver firmato gli arrangiamenti di album fondamentali nella storia della musica pop come Let it be dei Beatles e Imagine di John Lennon e per aver curato la produzione dei Ramones, è considerato l’inventore del ”Wall of Sound”, quel modo di lavorare in sala di incisione che a metà degli anni Sessanta cambiò i canoni della registrazione e dell’ascolto della musica pop. Prima di lui nessuno si era mai spinto così avanti nell’uso delle orchestrazioni ricche di fiati e percussioni. Un talento così spiccato, il suo, che il suo nome ha spesso rischiato di oscurare quello degli artisti con i quali gli è capitato di lavorare. […] Famiglia di ebrei russi, a 9 anni rimase orfano per il suicidio del padre. Nonostante il suo aspetto non lo incoraggiasse (macilento, mento sfuggente e labbra praticamente inesistenti) appena si fu trasferito a Los Angeles tentò in ogni modo di entrare nel mondo dello spettacolo. Studiò pianoforte e chitarra, ma divenne presto un polistrumentista. Messi insieme i 40 dollari per la prima audizione, nel 1958 mise a segno il suo primo grande successo con To love him is to love him insieme ai Teddy Bears. Sempre insoddisfatto del risultato delle registrazioni, aveva il vizio di tornare in sala per registrare sopra le parti già incise. Un effetto arioso inedito per quegli anni. Con la sua etichetta Philles si è specializzato nel lancio di gruppi femminili, le Crystals e le Ronettes. Poi le collaborazioni più prestigiose con i Beatles, Eric Clapton, Leonard Cohen, i Rolling Stones e, nel 1989, l’ingresso nella Rock’n’Roll Hall of Fame» (Carlo Moretti, ”la Repubblica” 4/2/2003).