8 gennaio 2003
Tags : Manu Dibango
Dibango Manu
• . Nato a Douala (Camerun) il 12 dicembre 1933. Sassofonista. «Sono trascorsi 30 anni da quando con Soul Makossa aprì le porte dell’Occidente alla musica del Pianeta Africa. [...] ”Molti cantanti continuano a usare Soul Makossa senza citarmi nei crediti dei dischi», dice scuotendo la testa, ”è successo con Michael Jackson. Ora l’ha rifatto Jennifer Lopez che ha addirittura girato un video, qualche anno fa. La signorina Lopez è tanto carina, ma l’ho citata in giudizio”. [...] Rifiuta però il ruolo di ambasciatore del suono africano: ”Sono solo un musicista, un africano che ama il jazz. Non suono per le medaglie”. Mentre la world music impazza un po’ ovunque lui ha scoperto la techno, il drum’n’bass e il piacere di lavorare con i computer: ”Sto lavorando intorno a dodici canzoni con pochi musicisti e molte apparecchiature. Il disco uscirà entro l’estate e conterrà una nuova versione di Nefertiti di Miles Davis. L’ho vivisezionata e ricomposta a modo mio. Miles non c’è più, ma il brano è vivo e deve continuare il suo cammino”. In questi anni ha coltivato anche un’altra passione, quella per le musiche da film. [...] ”Scrivere per il cinema è una sfida. Devo rendere la mia musica affine alle idee di un altro. Non sempre è facile, ma mi piace confrontarmi con altri stili”. Il suo, leggero e aereo come 30 anni fa, è a una svolta mentre la musica registrata è in crisi. Ma a lui non importa: ”Non ho mai vissuto con le vendite dei dischi. La crisi passerà. Perché la musica è come un magma, al di là delle categorie. Ha il potere di parlare alla gente, di attraversare le guerre e i destini. Mi guardi. Ho passato gran parte della vita a combattere per esprimere me stesso. Quando ho cominciato pensavano potessi suonare solo il tamburo perché non ero bianco. Suonavo il sax per trovare la mia voce. E oggi sogno ancora di trovare qualcosa di nuovo da dire”» (Alfredo D’Agnese, ”la Repubblica” 6/1/2003).