Dino Martirano, ìCorriere della Seraî 19/4/99, 20 aprile 1999
Campi. Il campo italiano di Kavaje, vicino a Durazzo, accoglie seimila profughi kosovari. Ogni giorno la cucina scalda 800 litri di latte, sforna dieci chili di pasta ogni otto minuti, duecento porzioni di riso ogni diciotto minuti
Campi. Il campo italiano di Kavaje, vicino a Durazzo, accoglie seimila profughi kosovari. Ogni giorno la cucina scalda 800 litri di latte, sforna dieci chili di pasta ogni otto minuti, duecento porzioni di riso ogni diciotto minuti. Nel campo svizzero-tedesco di Spitall (1.500 profughi, capacità di 14 mila posti), la dispensa distribuisce pesanti sacchi di patate e altre derrate alimentare che i kosovari devono provvedere a cucinare sui fornelli sistemati sotto le tende di servizio (scopo: restituire alle famiglie la loro intimità durante i pasti)