Alessandra Comazzi, "Schermi. Le immagini del cinema, della televisione e del computer", Utet, 1999, 28 aprile 1999
«Einstein diceva: ”Non penso mai al futuro: arriva così presto!”. E il più delle volte ci sorprende anche se crediamo di averlo saputo prevedere
«Einstein diceva: ”Non penso mai al futuro: arriva così presto!”. E il più delle volte ci sorprende anche se crediamo di averlo saputo prevedere. Restiamo nel campo delle tecnologie per comunicare. Neppure chi le inventa, talvolta, riesce a immaginare quali saranno le loro applicazioni. Graham Bell pronosticò che grazie al telefono si sarebbe potuto ascoltare un concerto restando beatamente nel salotto di casa propria. Aveva inventato il telefono, ma avrebbe voluto inventare la radio. Al contrario, Guglielmo Marconi, subito dopo i suoi storici esperimenti di telegrafia senza fili, si rammaricava che le onde hertziane fossero intercettabili da tutti, e quindi non potessero garantire la segretezza del messaggio. Aveva inventato la radio, ma avrebbe voluto inventare il telefono. La storia si è ripetuta con il computer: i suoi padri pensavano a poche grandi macchine riservate a un pugno di utenti privilegiati, oggi invece trionfano i piccoli personal, diffusi nelle nostre case come fossero frigoriferi».