Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  aprile 28 Mercoledì calendario

In televisione «fino al 1960 tutto si svolgeva in diretta, con gustose conseguenze che ancora alcuni attori ricordano: una volta Giorgio Albertazzi, che faceva Romeo nella tragedia di Shakespeare, inciampò in uno dei grossi cavi di gomma cui era collegata la telecamera e andò ad abbracciare Giulietta strtisciando; sempre Albertazzi si prese in testa da Arnoldo Foà una bottiglia vera e continuò sanguinante a recitare in Un giorno di pioggia

In televisione «fino al 1960 tutto si svolgeva in diretta, con gustose conseguenze che ancora alcuni attori ricordano: una volta Giorgio Albertazzi, che faceva Romeo nella tragedia di Shakespeare, inciampò in uno dei grossi cavi di gomma cui era collegata la telecamera e andò ad abbracciare Giulietta strtisciando; sempre Albertazzi si prese in testa da Arnoldo Foà una bottiglia vera e continuò sanguinante a recitare in Un giorno di pioggia. Tino Carraro ebbe un vuoto di memoria, mentre era solo in scena: cominciò a far finta di parlare, ma senza usare la voce, mimando soltanto le parole e fingendo che ci fossero guasti all’audio. Comparve il cartello ”la trasmissione sarà ripresa il più presto possibile” (un cartello che molto spesso campeggiava sul video degli esordi)».