4 maggio 1999
"Durante il congresso, non ho mai pranzato né cenato, e mi sono alimentato di piccole cose, una mela ogni mattino, e il solito mezzo caffè con mezza bustina di zucchero
"Durante il congresso, non ho mai pranzato né cenato, e mi sono alimentato di piccole cose, una mela ogni mattino, e il solito mezzo caffè con mezza bustina di zucchero... ma non dica che mi sono nutrito di spiritualità" (Filippo Mancuso, parlando del Congresso di Forza Italia, sul ”Foglio” di mercoledì 22 aprile). "Il peccato più grave che ho commesso? Una volta invece di tornare a casa per pranzo, ho mangiato da un mio amico per continuare a giocare. Papà ci rimase male. Avevo otto anni" (il cardinal Tonini al ”Giornale” di lunedì 20 aprile). "Non gioco al lotto, ma sere fa ho sognato un elefante che mi seguiva e voleva schiacciarmi. Alla fine riuscivo a rifugiarmi in una grotta. Ho cercato i numeri nella Smorfia e ho giocato 10-18-53, ma non ho vinto. Il terno è uscito la settimana successiva" (Emilio Fede all’’Unità” di giovedì 23 aprile). "A chi mi dice che la nostra classe dirigente riflette il Paese rispondo che allora si dovrebbero estrarre a sorte politici e direttori di giornale. Chi orienta una nazione non può esserne lo specchio: la deve precedere almeno di un passo, proporle mete" (Ferdinando Adornato all’’Avvenire” di venerdì 24 aprile). "Il buon contadino sa che un anno si pianta grano e due anni fave: in apparenza le fave rendono meno, in realtà fanno diventare più fertile il terreno. E quando tornerà il grano, sarà ancora migliore. Chiaro?" (Michele Guardì al ”Giornale” di giovedì 23 aprile). "George Clooney? Mi accontenterei di guadagnare un decimo di quello che prende lui e di avere un quindicesimo delle sue donne. Facciamo più o meno le stesse cose: solo che nel suo caso lo sceneggiatore decide se far morire o sopravvivere un paziente, nella realtà..." (il dottor Mario Cavazza, protagonista del programma di Italia 1 ospedale in diretta, al ”Tempo-Tv” del 23 aprile). "Avevo 26-27 anni. Ero alla Samp. Pubblicizzavo uno shampoo contro la caduta dei capelli su un paio di manifesti affissi davanti ai negozi di Sergio Bordonaro. Non ricevetti solo profumi, anche un milione" (Marcello Lippi alla ”Gazzetta dello Sport” di mercoledì 22 aprile). "Ci sono amicizie che non muoiono mai, altre che hanno una vita fisiologica. Come certi amori che durano 15 anni esatti e se continuassero un solo giorno in più, quel giorno sarebbe di troppo" (Paolo Limiti al ”Messaggero” di domenica 19 aprile). "Credo che per un attore la televisione sia un po’ come per un industriale una fiera: passa tantissima gente, hai la possibilità di farti vedere molto, tutti ti conoscono. E questo va benissimo. Ma gli affari veri sono altrove" (Antonio Albanese alla ”Repubblica” di mercoledì 22 aprile). "Mi pento di aver fatto tutto troppo in fretta. Di aver avuto troppi impegni e, quindi, di non aver dedicato il giusto tempo alle mie creazioni. Insomma, mi resta il dubbio di aver perso qualche occasione per essere andato al mare, per aver fatto qualche vacanza" (Giorgietto Giugiaro al ”Corriere della Sera” di mercoledì 22 aprile). "Credo di essere una ragazza come tante. Ieri ero a casa con René, ho preparato la salsa per gli spaghetti, un ragù alla bolognese, e poi abbiamo mangiato pasta e carne con un’insalata. A mezzanotte mio marito mi ha chiamata e mi ha fatto gli auguri di compleanno: in camera da letto, a mezzanotte..." (Celine Dion su ”Tv Sorrisi e canzoni” del 22 aprile). "Il Papa, e ne sono commosso, mi ricorda. Un religioso è venuto qui ad Hammamet per farmi sapere che prega per me" (Bettino Craxi sul ”Giornale” di sabato 25 aprile). "A volte non ci si pensa, ma dal dopoguerra a oggi ci sono stati tanti sindaci di Bologna quanti Papi in Vaticano. Non uno di più. Cinque Papi, cinque sindaci comunisti" (Guido Fanti, ex sindaco di Bologna, su ”Liberal” del 29 aprile). "Il videogame, portatile, è diventato una piccola ossessione. Un computerino nero che sfido a poker, scala quaranta, bridge. Dopo una giornata pesante non c’è niente di meglio che infilarsi nel letto e fare 25 mila punti" (Franca Rame sul ”Venerdi” del 24 aprile).