Amos Elon, "Il Grande Rothschild", Mondadori, 25 maggio 1999
Guglielmo, il langravio d’Assia, tentò di mantenersi neutrale nella guerra tra Napoleone e l’Austria
Guglielmo, il langravio d’Assia, tentò di mantenersi neutrale nella guerra tra Napoleone e l’Austria. Anzi, poiché era soprattutto un uomo d’affari, tentò di vendere al miglior offerente la propria allenaza. Ma Napoleone vinse a Jena (1806) e marciò deciso su Kassel, la capitale del piccolo stato. Guglielmo organizzò la sua fuga e ammucchiò in 119 casse il suo immenso tesoro, che Napoleone avrebbe certamente requisito: ninnoli e servizi di piatti in oro e in argento, gioielli di famiglia, candelabri, tabacchiere, gobelins fino alla collezione privata di monete rare, raccolte per tutta la vita e di valore inestimabili. Giunto con la sua carovana al fiume, si trovò davanti un traghettatore che gli chiese 50 talleri per la traversata. Trovando il prezzo troppo alto, tornò indietro e nascose il suo tesoro in casa, dove poi il governatore generale francese Lagrande lo trovò e acconsenti a ingannare Napoleone e salvare una buona parte del tesoro solo in cambio di una bustarella da un milione di franchi.