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 1999  maggio 25 Martedì calendario

Origine del nome ”Rothschild”: da zum Roten Schild ”allo scudo rosso”, casetta nella parte meridionale della Judengasse di Francoforte dove abitava, ancora nel 1577, Isaak Elkanan Rothschild

Origine del nome ”Rothschild”: da zum Roten Schild ”allo scudo rosso”, casetta nella parte meridionale della Judengasse di Francoforte dove abitava, ancora nel 1577, Isaak Elkanan Rothschild. All’inizio del XVIII secolo vi erano a Francoforte una dozzina di famiglie Rothschild, tutte molto stimate e devote, dedite al commercio e soprattutto al cambio delle valute, ma non particolarmente ricche. Meyer Amschel il fondatore della famosa dinastia nacque il 23 febbraio 1744, al numero 188 della Judengasse (Hinterpfann), quarto di otto figli di Amschel Moses e Schönche. «Al riparo dei raggi del sole, la Hinterpfann era fredda e umida in inverno, afosa e infestata dalle mosche in estate. Vi si poteva arrivare direttamente dalla strada passando per uno stretto corridoio che attraversava la casa dietro alla quale era stata costruita. L’angusto cortile tra le due abitazioni era spesso fangoso o inondato dalle acque di scarico stagnanti. [...] Larga poco meno di tre metri, la superficie totale del’abitazione, relativa ai tre piani e al sottotetto era pari grosso modo a trecento metri quadri. Nella casa abitavano due famiglie, i Rothschild e i Bauer, per un totale, con molta probabilità, di dieci o dodici persone. E parte dell’abitazione era adibita a comptoir. Al piano terra si entrava in un cupo ufficio dove si tenevano i registri contabili e le balle di cotone e di seta, una delle principali fonti di reddito per entramhe le famiglie. L’unico raggio di luce filtrava da un’apertura sopra la porta. La ripida scala senza finestre era priva di balaustra, cosicché per salire ci si doveva aggrappare a delle corde intrecciate, che si diceva fossero causa di abrasioni e veicolo di pericolose infezioni della pelle. La legna veniva conservata in una cantinetta. Le cucine e i soggiorni erano al piano di sopra. I figli dei Rothschild dormivano tutti e cinque in una piccola camera da letto. Gli indumenti e la biancheria venivano custoditi in barili e scatole di legno. Non un solo angolo tra il pavimento e il soffitto rimaneva inutilizzato. Si salive ain soffitta mediante una scala a pioli che, in caso di necessità, poteva esser tirata su per mettersi in salvo durante i tumulti che spesso e volentieri avvenivano nella Judengasse. Le finestre del sottotetto erano coperte di assi in confromità a un’ordinanza municipale che vietava agli ebrei di guardare dentro le case e i giradini dei cristiani al di là delle mura di cinta del ghetto».