Stefano Lorenzetto, Panorama 10/06/1999, 10 giugno 1999
Effetti del conflitto nei Balcani sull’attività turistica lungo l’Adriatico: calo del 30 per cento del turismo culturale e congressuale a Trieste, cancellazione di tutte le crociere in partenza da Venezia, calodel 30 per cento delle prenotazioni estive in Marche, Abruzzo e Molise, del 20 per cento nel Gargano, 5 per cento in meno di pellegrini a San Giovanni Rotondo, calo del 70 per cento delle prenotazioni in Puglia
Effetti del conflitto nei Balcani sull’attività turistica lungo l’Adriatico: calo del 30 per cento del turismo culturale e congressuale a Trieste, cancellazione di tutte le crociere in partenza da Venezia, calodel 30 per cento delle prenotazioni estive in Marche, Abruzzo e Molise, del 20 per cento nel Gargano, 5 per cento in meno di pellegrini a San Giovanni Rotondo, calo del 70 per cento delle prenotazioni in Puglia. Per la chiusura degli aeroporti di Bari e Brindisi le agenzie di viaggio hanno perso 500 milioni al giorno (50 per cento in meno del fatturato giornaliero). Dal 4 giugno al 15 luglio il governo ha fissato un periodo di fermo pesca su base volontaria, stanziando 60 miliardi di lire come indennizzo. Carico giornaliero del pesce nostrano al mercato ittico di Chioggia a sei giorni dall’esplosione del conflitto: 28.413 kg contro i 240.774 kg del ’98. Il fatturato è sceso da 910 milioni a 228 milioni.