Luciana Sica, la Repubblica 08/07/1999, 8 luglio 1999
Nel corso di una cura psicanalitica è frequente il verificarsi del transfert erotico: la paziente crede d’innamorarsi del suo analista, spesso associato a una figura dell’infanzia
Nel corso di una cura psicanalitica è frequente il verificarsi del transfert erotico: la paziente crede d’innamorarsi del suo analista, spesso associato a una figura dell’infanzia. L’analista ha il dovere di contenere i suoi impulsi aiutandola a comprendere l’ingannevolezza della sua passione. «Se cede combina disastri [...] Certi fatti, nel nostro ambiente sono risaputi [...] Alla lunga vengono fuori cose sempre molto brutte...Il comportamento dell’’analista che sbaglia” si avvicina a quello del pedofilo. La paziente si trova in una condizione di sudditanza, di arrendevolezza, di minore capacità di disporre della propria volontà proprio perché è in una cura particolarissima che investe le sue emozioni più profonde e per lo più implica anche una regressione di natura inafntile... Sì, lo psicoterapeuta che ne approfitta assomiglia al pedofilo» (lo psicologo junghiano Mario Trevi).