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 1999  luglio 14 Mercoledì calendario

"Marco è appiccicoso: non è soltanto colpa di Emma, è anche colpa di Marco, liberarsi di lui è un problema incredibile" (Adele Faccio sul ”Giornale” di martedì 13 luglio)

"Marco è appiccicoso: non è soltanto colpa di Emma, è anche colpa di Marco, liberarsi di lui è un problema incredibile" (Adele Faccio sul ”Giornale” di martedì 13 luglio). "Io vedo che la cultura socialista ha sposato quella gollista. E penso che Di Pietro, come tutte le persone che giocano solo per se stesse, può essere alleato di chiunque. Anche di D’Alema" (Gerardo Bianco sull’’Avvenire” di martedì 13 luglio). "Noi non siamo di quelli che aspettano di essere convocati alla cosiddettta Coverciano dell’Ulivo. Preferisco allenarmi nei campetti di periferia e aspetto l’Asino al varco delle regionali. Ora che hanno giocato le punte, Di Pietro, Rutelli e soci, chi scenderà in campo e con quale risultato?" (Clemente Mastella sul ”Messaggero” di lunedì 12 luglio). "Far cadere D’Alema sarebbe l’ultimo degli errori e soltanto se il governo lavora bene noi vinceremo le prossime elezioni. Ma se tirerà a campare nessuno è disposto a fargli la respirazione bocca a bocca" (Enzo Bianco sul ”Corriere della Sera” di lunedì 12 luglio). "Voti ex dc sono dappertutto. Ma certo quella con Forza Italia è la frontiera che dobbiamo presidiare" (Dario Franceschini sulla ”Repubblica” di lunedì 12 luglio). "Andreotti parlava di cattolici in libera uscita, questa volta è un addio" (Leopoldo Elia sul ”Tempo” di lunedì 11 luglio). "Le appartenenze saranno anche finite, ma non è normale che gli strati poveri della popolazione, quelli che vivono con due milioni al mese, votino chi i due milioni li guadagna ogni minuto" (Rosy Bindi sull’’Unità” di lunedì 12 luglio). "Nelle nostre organizzazioni sta entrando un mare di giovani" (Pietro Larizza sul ”Corriere della Sera” di venerdì 9 luglio). "Le Europee sono andate male, ma questo partito io ho contribuito a rimetterlo in piedi" (Franco Marini sulla ”Stampa” di venerdì 9 luglio). "Non mi piace quest’aria da pace dei sensi" (Giovanni Bianchi sul ”Messaggero” di domenica 11 luglio). "Oggi se dici ”siamo popolari” ti rispondono ”chi se ne frega”" (Mino Martinazzoli sulla ”Repubblica” di domenica 4 luglio). "Siamo tanto piccoli da non poterci permettere il lusso di dividerci" (Nicola Mancino sul ”Messaggero” di domenica 11 luglio). "In questa situazione di difficoltà occorre innanzitutto che il Ppi elegga uno che non si candida" (Pierluigi Castagnetti sulla ”Repubblica” di giovedì 8 luglio). "Una classe dirigente emerge, non si compra alla Standa" (Ciriaco De Mita sulla ”Stampa” di mercoledì 7 luglio). "Se vado tra la gente di Bagnoli a fare i discorsi che spesso si sono fatti in questi giorni mi buttano giù dal molo" (Rosa Russo Jervolino sul ”Corriere della Sera” di martedì 6 luglio). "Se l’identità è un problema di tutti i partiti, a noi si chiede di più: di essere trasgressivi, innovativi e diversi. Ultimamente non lo siamo stati" (Luigi Manconi sull’’Unità” di domenica 4 luglio). "Ormai tra gli ambientalisti prevale la logica delle sette. Quelli che difendono le mosche, quelli che urlano per preservare il silenzio dei boschi e la maggior parte che è contro tutto e tutti" (Reinhold Messner sul ”Giornale” di domenica 4 luglio). "Qui fanno tutti a fotti compagno e la nostra sopportazione ha un limite" (Clemente Mastella sulla ”Repubblica” di lunedì 5 luglio). "Non siamo cattivi" (Arturo Parisi sul ”Corriere della Sera” di giovedì 8 luglio). "Ci siamo stancati da fare i vigili urbani della coalizione" (Pietro Folena sulla ”Repubblica” di sabato 10 luglio). "Non saremo noi a allearci, saranno gli altri a chiedercelo" (Umberto Bossi sulla ”Stampa” di domenica 4 luglio). "Sono talmente ammalato di giornalismo che sogno di morire in diretta, durante la conduzione del mio Tg4. Sì, voglio dare quest’ultima soddisfazione ai miei telespettatori" (Emilio Fede su ”Chi” dell’8 luglio). "Amo i gatti perché sono egoisti, hanno lo stomaco vicino al cuore" (Carlo Freccero sul ”Venerdì” del 9 luglio).