Emilia Costantini, ìCorriere della Seraî 27/7/99, 27 luglio 1999
Peppino Di Capri, sessant’anni, abbandonato dai fan: «A questa mancanza mi ci sono già abituato, quando alla fine degli anni Sessanta iniziò un periodo nero: c’era stata la grande svolta dei Beatles e io non avevo saputo adeguarmi
Peppino Di Capri, sessant’anni, abbandonato dai fan: «A questa mancanza mi ci sono già abituato, quando alla fine degli anni Sessanta iniziò un periodo nero: c’era stata la grande svolta dei Beatles e io non avevo saputo adeguarmi. Tutti mi voltarono le spalle. Finì anche il mio primo matrimonio con Roberta, che avevo amato molto e alla quale, anni prima, avevo dedicato la canzone omonima: eravamo in un albergo e io la svegliai nel cuore della notte per chiederle se potevo intitolare il brano col suo nome...». Desideri irrealizzati: «Mi piacerebbe duettare con Mina e con Renato Zero. Pavarotti chiama solo i primi in classifica: peccato, potremmo fare il repertorio napoletano». Si sente dimenticato? «Dai miei aficionados no: sono pochi ma comprano ancora i miei dischi. Mi sono sentito dimenticato da Morandi: non mi ha chiamato nel suo special e mi è dispiaciuto». Peppino: un futuro dietro alle spalle? «Il segreto è rimanere se stessi»