Alvar Gonz·lez-Palacios, "Le tre et", Longanesi 1999, 19 agosto 1999
Evelyn Waugh «rossiccio, tutto foderato in tweed, antipatico, girava con una cornetta da sordi, ma in realtà credo che facesse finta di non sentire per pura affettazione
Evelyn Waugh «rossiccio, tutto foderato in tweed, antipatico, girava con una cornetta da sordi, ma in realtà credo che facesse finta di non sentire per pura affettazione. Era di pessimo umore, disse male di tutto e di tutti, e fece una scena spaventosa nel ristorante dove andammo perché una tranquilla famigliola borghese gesticolava a suo avviso troppo e, credo, il bambino che era con loro si alzò un paio di volte passandogli vicino. I camerieri si profusero in scuse, del resto non dovute; più si scusavano più lo scrittore si infuriava. Harold (Acton) cercò di calmarlo, inutilmente, e alla fine si mise a ridere in un crescendo di my dear. Inutilmente». (Alvar González-Palacios).