Matteo Persivale, ìCorriere della Seraî 28/8/99, 31 agosto 1999
Quando Heather Sue Mercer, numero 99, un metro e 70 per 59 chili, trasformò il punto decisivo della sua squadra, nell’unica partita di football disputata alla Duke University, i suoi compagni la portarono in trionfo, chaimandola «one of the boys», uno dei ragazzi
Quando Heather Sue Mercer, numero 99, un metro e 70 per 59 chili, trasformò il punto decisivo della sua squadra, nell’unica partita di football disputata alla Duke University, i suoi compagni la portarono in trionfo, chaimandola «one of the boys», uno dei ragazzi. Entrata a tutti gli effeti nell squadra come kicker, giocatore inattivo, che resta fuori campo per entrarci a calciare rinvii o per le tasformazioni di punto, calci da fermo simili ai rigori del calcio, dopo quella partita non giocò più per volere dell’allenatore che prese a maltrattarla nelle ore di preparazione fisica. Solo dopo la laurea Heather ha vinto uno dei suoi ricorsi giudiziari: la quarta sezione delle Corti d’Appello federali le ha riconosciuto il diritto di chiamare in giudizio l’allenatore e l’università e di chiedere loro i danni