Oliviero Ponte di Pino, "Chi non legge questo libro un imbecille", Garzanti, 22 settembre 1999
«Lo scemo del villaggio era l’esempio negativo nel quale si condensavano le caratteristiche che la collettività voleva sanzionare ed eliminare (
«Lo scemo del villaggio era l’esempio negativo nel quale si condensavano le caratteristiche che la collettività voleva sanzionare ed eliminare (...) Era una specie di capro espiatorio, che assumeva su di sè tutto il negativo (...). E’ proprio allo ”sciocco da fiaba” che pensava Leonardo Sciascia quando lanciava il suo accorato grido di rimpianto: ’E’ oramai difficile incontrare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia cretino. (...) e dunque una certa malinconia, un certo rimpianto ci assalgono tutte le volte che ci imbattiamo in cretini adulterati, sofisticati. Oh i bei cretini di una volta! Genuini, integrali. Come il pane di casa. Come l’olio e il vino dei contadini’» (Nero su nero).